Tassista picchiato a sangue, muore dopo 4 mesi di agonia. Sospettati amici di una cliente

gazzettadelsud.it Morto dopo quattro mesi di coma per le lesioni che avrebbe subito in un pestaggio. È il caso di un tassista torinese, Pasquale Di Francesco, 63 anni, sul quale indaga la procura di Torino, che ha bloccato i funerali. La vittima sarebbe stata aggredita, lo scorso giugno, dagli amici di una cliente ai quali si era rivolto per ottenere il pagamento di una corsa avvenuta in precedenza. L’accusa è stato portata da alcuni colleghi.

Di Francesco, conosciuto come ‘Lino’ dagli amici e dai tassisti era stato medicato all’ospedale Molinette, poi era stato dimesso e aveva presentato una denuncia. Qualche giorno dopo le sue condizioni si erano aggravate ed era finito in coma. Lo scorso weekend è deceduto. La procura ha bloccato le esequie perché intende fare svolgere l’autopsia e accertare cause ed eventuali responsabilità.

I familiari del tassista, in qualità di persone offese, si sono affidati all’avvocato Davide Neboli di Torino, che nominerà un proprio consulente medico-legale. «Si tratta del quinto assassinio subito negli ultimi undici anni, dopo quelli di Luca Massari, di Alfredo Famoso, di Gino Ghirelli, di Antonio Dodaro. Tutti morti di morte violenta sul lavoro», sottolinea Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi,. «Sono da ricordare tutti per nome, perché non erano dei ‘tassistì, erano delle persone, con le loro vite, le loro gioie e i loro dolori, le loro famiglie, gli affetti, gli amici. Non è possibile – prosegue il sindacalista – che ogni due anni, lavoratori che passano gran parte della loro giornata alla guida, ossia l’ambiente lavorativo più insicuro per eccellenza, abbiano più morti di morte violenta che non per incidente. C’è una vergognosa responsabilità di chi crea odio sociale».

Sulla vicenda interviene anche il sindacato Uil Trasporti Lazio: Le morti sul lavoro sono il risultato della disattenzione politica su questo grave tema, che dovrebbe essere affrontato con maggiore responsabilità sociale e con concrete misure di prevenzione», affermano dichiarano Maurizio Lago, segretario generale di Uil Trasporti Lazio, e Alessandro Atzeni coordinatore regionale Lazio del settore taxi.