A Milano è bello solo ciò che è complicato

La scorsa settimana ha riportato sotto la Madonnina, uno degli eventi più “milanesi” in assoluto: la Milano Fashion Week. È bastata una settimana dedicata alla moda femminile che, con oltre sessanta sfilate “live” e sei digitali, per riaccendere le luci di una Milano spenta e sfiduciata dove il ritorno sulle passerelle di brand e mannequin non è solo business ed eventi (169 quelli ufficiali) ma anche un’iniezione di fiducia per tornare ad essere la città che tutti conoscono, con le strade brulicanti di gente e locali, ristoranti e discoteche a riassaporare un ritorno alla normalità atteso ormai da troppo tempo. Peccato però per certe inefficienze date dalla mancanza di visione e della conseguente programmazione da parte dell’amministrazione Comunale.

Lo scorso venerdì, nel pieno della “moda” , con una partita di cartello a S. Siro e soprattutto con un annunciatissimo sciopero dei mezzi pubblici, più che ad imporre un “diktat” con conseguente licenziamento dalla Scala del Direttore Russo Gergiev e di illuminare Palazzo Marino con i colori della bandiera Ucraina, la Giunta Comunale avrebbe dovuto  cercare di garantire un minimo di mobilità ad una città che rischiava la paralisi con l’unica possibilità rimasta: il turno libero dei taxi. “C’est plus facile” direbbero i francesi, ma probabilmente a Milano è bello solo ciò che è complicato così che, a fronte di quanto sopra elencato, abbiamo dovuto assistere inermi ad una totale paralisi della città.  Ora, una domanda sorge davvero spontanea: ma davvero nessuno in Giunta, così come per la disastrosa situazione di mobilità e il traffico, si rende conto di certe situazioni oppure, magari con un pensiero condiviso da certe “new entry” private del settore taxi, si cerca di evidenziare una criticità che possa dare via libera ad inutili ma tanto agognate emissione di nuove licenze? Immaginando che nessuna risposta venga mai data nel merito, attendiamo che sia ilntempo a dar modo di scrivere il seguito della storia.
Davide Pinoli