Il TAR del Lazio invita tutti gli NCC d’Europa a lavorare in nero a Roma

todotaxi.org La Corte ha emesso la sentenza 09364/2021 sul ricorso presentato da Transnational Limousines Prevozi DOO con sede a Slovenia, contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano. La sentenza stabilisce che in base alla libertà di stabilimento sancito dal diritto dell’Unione Europea ai sensi dell’art. 49 mq. TFUE e Direttiva 2006/123 // CE (nota come Direttiva Bolkestein), la società richiedente operante in Slovenia l’attività noleggio con conducente, può svolgere i suoi servizi a Roma, anche senza avere ricevuto ricevuto da Roma Capitale la regolare qualificazione richiesta dal Legge 21 del 15 gennaio 1992, per effettuare detto trasporto di persone.

La sentenza del TAR Lazio potrebbe consentire a tutte le compagnie di trasporto europee VTC (NCC) di lavorare a Roma Capitale, eliminando i principi del trasporto pubblico di interesse generale, che tra l’altro deve prevedere un giusto rapporto tra domanda e offerta secondo la normativa vigente del regolatore di Roma Capitale.

Secondo Andrea De Priamo, di Fratelli d’Italia in Assemblea Capitolina e Maurizio Berruti, la sentenza va impugnata automaticamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:
Segnaliamo che ai sensi dell’articolo 21 della direttiva 2006/123, taxi e veicoli a noleggio con autista sono esclusi dal campo di applicazione della direttiva e quindi della competenza delle singole nazioni nel regolamentare tali attività.
Il TAR Lazio non ha considerato che una qualsiasi azienda che desideri aprire uno stabilimento in un altro paese dell’UE può farlo liberamente, ma dovrà seguire le stesse leggi del paese, cosa che la Corte sembra aver ignorato. Va ricordato che sotto questo aspetto ci sono stati diversi fallimenti, sia Corte costituzionale italiana e la Corte europea (nonché la stesso Tribunale Amministrativo Regionale), che hanno evidenziato come Taxi e NCC non sono elencati come mercato libero per commercio e devono rispettare le regole del servizio pubblico”

La sentenza politica del TAR Lazio è diventa assolutamente propedeutica per quelle multinazionali che, attraverso la destabilizzazione della regolamentazione, cercano di monopolizzare il mercato dei trasporti, andando soprattutto contro i principi regolatori e le garanzie di servizio pubblico.

“Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, noi di Fratelli D’Italia ci opponiamo fortemente alle multinazionali che, sostenute da miliardi di vari fondi avvoltoio e grandi banche di investimento, cercano di condizionare dalla politica ai tribunali, per piegare a piacimento il diritto di una nazione democratica che garantisce la garanzia costituzionale della libera circolazione su tutto il territorio nazionale in servizio pubblico”.

La società che ha presentato il ricorso è Transnational Limousines Prevozi che opera con il marchio Airtrail Slovenia.

(articolo tradotto dallo spagnolo con Google Translator)