Incendio Torre dei Moro, la residente sfollata: “Quel palazzo non doveva essere costruito, ci ha sempre fatto paura. Vogliamo tornare nelle nostre case”

milano.repubblica.it “Abitiamo in via Antonini 20 nel complesso basso adiacente al grattacielo da prima che lo costruissero. E non avrebbero mai dovuto costruirlo perché è antiestetico, non è adatto al contesto che c’è intorno, ci ha sempre fatto paura avere una struttura così alta sopra di noi”. Maria F, 51 anni, è la moglie di un tassista che per il momento non può recuperare il suo taxi e quindi non può lavorare.

“Abbiamo due figli di 10 e 18 anni”, spiega nella hall dell hotel Valganna in via Varè, di fronte alla stazione della Bovisa, a 11 chilometri da casa. Sono sfollati anche loro, “per lo stato di pericolosità della struttura, in via precauzionale. Ieri ero nel mio giardino quando ho sentito il rumore di una fiammata, ho alzato gli occhi e ho visto l’incendio sul balcone agli ultimi piani, subito hanno cominciato a cadere e a svolazzare in giro lastroni dalla facciata. Siamo senza taxi senza macchina e ancora non ci fanno entrare in casa nostra perché ci sono fiamme vive in quel palazzone”. La famiglia spera di poter lasciare questo hotel alla Bovisa il prima possibile. La protezione civile sta cercando disponibilità di appartamenti liberi in diversi residence tra Milano, Opera e Noverasco. “Che per lo meno ci spostino in una pensione più vicina a noi – chiede la signora Maria – Non ho neanche ricambi di vestiario”.