Enrico Michetti e il piano mobilità: taxi a emissioni zero con i fondi del Recovery (della serie: deliri elettorali)

roma.corriere.it Trasformare il parco auto dei tassisti di Roma con vetture ad emissioni zero, tramite i fondi del Recovery. È la proposta lanciata da Enrico Michetti, candidato per il centrodestra in Campidoglio, nel suo programma sulla mobilità, visionato in anteprima dall’Agi. «Per ridurre le emissioni, dannose per l’atmosfera e la salute umana, proporremo al governo di inserire nel campo `transizione ecologica´ del Pnrr incentivi per la trasformazione dei taxi a emissione zero. Ciò contribuirebbe a rinnovare il parco auto, oltre a diminuire drasticamente le emissioni di CO2, PM10», scrive Michetti.

Taxi, tariffe da rimodulare

Quanto al costo del servizio, il candidato del centrodestra propone: «Le tariffe taxi dovranno essere rimodulate, prevedendo la possibilità di pre-acquisto della corsa per qualsiasi percorso, calcolato attraverso un algoritmo definito dall’amministrazione comunale, che consenta ai tanti turisti che utilizzano internet di acquistare pacchetti comprensivi del trasferimento da/per la destinazione, cosa oggi non fattibile per l’impossibilità di predeterminare il costo della corsa, fatta eccezione per le poche tariffe fisse stabilite».

Regole per i monopattini, stop alla funivia

Michetti, se eletto sindaco di Roma, intende bloccare il progetto della funivia Casalotti-Battisitini, uno tra quelli più identitari promossi della sindaca Virginia Raggi. Un piano rimasto, per ora, ancora sulla carta. «Bloccheremo il progetto della funivia, regolamenteremo l’uso dei monopattini, ottimizzeremo l’uso di car e bike sharing incrementando la messa in opera di colonnine utili per la ricarica», scrive Michetti nel suo programma sulla mobilità. Una proposta analoga è stata avanzata anche dallo sfidante di centrosinistra, Roberto Gualtieri.

Atac pubblica ma aperta a sinergie

Rilanciare Atac, mantenendola pubblica, senza però escludere collaborazioni e partecipazioni industriali di settore, come ad esempio con Ferrovie dello Stato o aziende di caratura analoga. «Si può ambire a creare una dimensione del trasporto pubblico competitiva a livello nazionale e internazionale». Michetti propone di «tirare fuori» l’azienda dal concordato preventivo in continuità, aperto a fine 2017 per ripianare il debito da 1,4 miliardi, operazione che il candidato definisce una «scelta incomprensibile della giunta Raggi» e di «lavorare subito a un vero piano di rilancio che la metta nelle condizioni di competere con i principali player di livello europeo, come Ratp e Bvg». Secondo Michetti «per ridurre le perdite di esercizio è necessario potenziare i controlli, applicare le nuove tecnologie per garantire il rispetto dei tempi di percorrenza, acquistare con semplicità il biglietto attraverso telefono cellulare o carta bancomat, aumentare la velocità commerciale con corridoi dedicati e monitorati puntualmente, fare manutenzioni costanti dei mezzi incrementandone comfort e pulizia, con climatizzazione e sanificazione». Inoltre Michetti chiede che «Roma Capitale gestisca direttamente la propria quota del Fondo nazionale dei trasporti, tramite il passaggio diretto delle risorse senza la mediazione della Regione Lazio, inutile e punitiva (nel 2020 solo 270 milioni)».