Le Procure si muovono sull’omicidio stradale: le disposizioni su arresti, sequestri e aggravanti

incidente-stradaleUna normativa complessa. Da capire e, ancor più, da applicare. Così, a poco più di tre mesi dall’entrata in vigore della legge che ha istituito i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali inasprendo le pene per chi causa incidenti stradali dopo aver commesso un’infrazione ritenuta grave dal legislatore, le Procure iniziano a emanare circolari alle forze dell’ordine che operano sul loro territorio, per dare dettagli applicativi sulle procedure da seguire in caso d’incidente. –di Guido Camera ilsole24ore.com

1/6 Omicidio stradale, le disposizioni Una normativa complessa. Da capire e, ancor più, da applicare. Così, a poco più di tre mesi dall’entrata in vigore della legge che ha istituito i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali inasprendo le pene per chi causa incidenti stradali dopo aver commesso un’infrazione ritenuta grave dal legislatore, le Procure iniziano a emanare circolari alle forze dell’ordine che operano sul loro territorio, per dare dettagli applicativi sulle procedure da seguire in caso d’incidente.

Sono disposizioni tese innanzitutto a migliorare la qualità tecnica delle perizie (cruciale per l’attribuzione di responsabilità così pesanti ai guidatori), tanto che tutte le Procure insistono sull’importanza di sequestrare subito i veicoli coinvolti nei sinistri, in modo da poter indagare sia sul comportamento dei conducenti sia su eventuali guasti e malfunzionamenti del mezzo. Altre disposizioni sono invece di carattere più giuridico e riguardano la configurabilità dei vari reati, l’applicazione dell’arresto in flagranza eccetera.

Finora, per quanto risulta al Sole 24 Ore, le principali Procure che hanno emanato circolari sull’omicidio stradale sono quelle di Bergamo, Firenze, Sondrio, Trento e Udine. È in preparazione una circolare anche a Milano.

Sul fronte del sequestro del veicolo, la Procura che ha assunto la posizione più netta è stata quella di Udine, che lo ha definito necessario. Anche le altre Procure, comunque, hanno sottolineato che con la nuova legge si tratta di un atto molto importante per le indagini e quindi ne ritengono opportuna l’effettuazione.

Conta anche la responsabilità dei soccorritori
La legge prevede che le pene sono diminuite se emerge anche un’altra responsabilità rispetto a quella del conducente che finisce sotto inchiesta. Tipico è l’esempio del comportamento della vittima, mentre il ministero dell’Interno ha ricordato che possono esserci anche responsabilità del gestore della strada. La Procura di Sondrio ha aggiunto che occorre fare attenzione anche a come vengono prestati i soccorsi, per capire se l’esito mortale o comunque grave dell’incidente non si debba anche a loro errori o ritardi. Va ricordato che anche le conseguenze (sia penali sia a livello di sospensione cautelativa della patente) sono commisurate alla gravità delle lesioni riportate dalla vittima, il che rende ancora più importante la valutazione di responsabilità di altri soggetti.

Sentire sempre il pm prima dell’arresto
Tutte le circolari ricordano che, se le lesioni hanno una prognosi sotto i 40 giorni, la competenza è del giudice di pace e la procedibilità scatta solo a querela di parte; per questo le forze dell’ordine dovranno curare che le informazioni sullo stato di salute del danneggiato siano aggiornate con la prognosi definitiva. Tutto questo non toglie che gli organi polizia debbano consultarsi già da subito con i pm, in particolar modo quando c’è da valutare se arrestare in flagranza il conducente che pare essere responsabile dell’incidente.

Alcol e droga sono anche contestati a parte. Bergamo fa eccezione
In caso di incidente causato da un conducente sotto l’effetto di alcol o droga, le Procure ritengono che al reato di omicidio o lesioni personali stradali si aggiungano quelli di guida in stato di alterazione da sostanze alcoliche o psicotrope, previsti dagli articoli 186 e 187 del Codice della strada. Importante eccezione a Bergamo, dove la Procura ritiene invece che questi ultimi reati siano assorbiti dall’omicidio o dalle lesioni stradali mentre si è in stato di alterazione.

Si può ancora contestare l’omicidio doloso
L’omicidio stradale, anche se punito pesantemente, è comunque un reato colposo ed è stato introdotto soprattutto per la difficoltà evidenziate dalla giurisprudenza della Cassazione nel configurare l’omicidio con dolo eventuale. Ma, secondo la circolare della Procura di Trento, anche ora che c’è il nuovo reato colposo resta possibile configurare il dolo. Per poterlo fare occorre tuttavia raccogliere tutti gli elementi che giustifichino un’accusa così grave e in particolare che dimostrino che il colpevole si è “chiaramente rappresentata la significativa possibilità di verificazione dell’evento concreto e ciò nonostante, dopo aver considerato il fine perseguito e l’eventuale prezzo da pagare, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di cagionare l’evento lesivo”.