Milano, assalti di incappucciati: lanci di uova contro autisti Uber

assalti_incappucciatiCorriere-Web-Milanomilano.corriere.it Cinque agguati tra le 22 e mezzanotte in pieno centro città contro quattro autisti Ncc (noleggio con conducente), di cui quattro Uber. Uova scagliate dai vetri posteriori di auto di grossa cilindrata, taxi (una Seat e una Mercedes) oppure a piedi da un gruppo di persone incappucciate con i conducenti «terrorizzati», raccontano, così come i loro passeggeri. Il primo attacco avviene alle 22.14. L’autista 33enne della società My Limousine sta portando due clienti siciliani da piazza Cantore all’albergo Château Monfort di corso Concordia.

I passeggeri hanno prenotato via Uberblack, vale a dire la versione legale (finché non infrange alcune controverse regole settoriali) della app che sfida l’universo dei taxi, quella che si avvale di autisti regolari Ncc. D’un tratto, all’altezza di corso di Porta Ticinese, i tre sentono una serie di colpi al posteriore: «Sembrava una goliardata carnevalesca» racconta l’autista. Ma nello specchietto spunta la sagoma di una Seat bianca, un taxi. La vettura si affianca: «Il tassista sorrideva sadico, mentre da dietro, due passeggeri incappucciati lanciavano uova con violenza, tanto da provocare danni come fossero sassi». Poi la fuga.

Ma tornando indietro per la circonvallazione, in via Francesco Sforza, l’Ncc nota la Seat procedere in senso inverso alle 22.50. Un altro uovo s’infrange sul parabrezza anteriore: «Ho inchiodato subito, non vedevo più niente, per fortuna non avevo nessuno alle spalle. Ma che paura». L’autista è certo: «Era un taxi: ho il numero della licenza, ora vado a denunciarlo ai carabinieri. Sono pronto ad accettare sanzioni perché lavoro per UberBlack ma non intendo accettare agguati di questo tipo».

 Secondo caso. Su Facebook appaiono delle foto su un profilo Ncc: «Questa sera alle 22.50 un collega in via Manzoni è stato oggetto di lancio di uova sul proprio mezzo, prima da un gruppo di cinque persone e poi da una Mercedes taxi in movimento». Non stava lavorando per Uber ma con una delegazione straniera appena abbandonata all’hotel Mandarin dove c’era anche la scorta di due auto della polizia. «Avvisata sia la scorta sia i carabinieri, non si è potuto risalire ai tassisti colpevoli. Ora faremo denuncia». Per la cronaca: «Cinque uova sulla fiancata e uno sul cruscotto» spiegano. Terzo caso. Alle 17.45 di ieri, invece, in questura si presenta un Ncc del 1980: racconta che alle 23.30 della sera precedente si era reso conto di essere seguito da una Porsche Cayenne, in via Senato, la stessa auto da cui, poco dopo, in via Palestro, sarebbe partita una nuova scarica di uova lanciate con energia, provocando danni al lunotto posteriore e rompendogli un fanale. E questa, finora, è l’unica denuncia che risulta già depositata.

Il quarto caso è al Principe di Savoia, verso mezzanotte. L’auto Ncc è posteggiata davanti all’hotel, quando l’autista intento a guardare un film sul tablet sente una scarica di colpi. Ancora uova, ancora persone incappucciate, che fuggono giù dalle scalette verso viale Ferdinando di Savoia. Il quinto autista è Antonio, 52 anni, racconta: «Stavo portando quattro clienti francesi al locale Gattopardo a mezzanotte quando ci siamo trovati fermi in via Piero della Francesca dietro a un taxi, circondati da un gruppo di 20 persone in maschera che ci hanno sommerso di uova». Attimi di panico: «I francesi volevano fare rissa ma gliel’ho impedito» raccontava ieri all’indomani. Dall’associazione degli Ncc, il presidente Francesco Artusa fa sapere: «Siamo amareggiati e arrabbiati: i tassisti e i passeggeri incappucciati che si sono resi protagonisti di lancio di uova e sassi vanno identificati. Un commando improvvisato (che non rappresenta l’intera categoria) e che ha colpito alla cieca con bersagli tra Ncc Uber e non Uber».