Il tormento taxi durerà ancora, ecco perchè:

Parola di Loreno Bittarelli… che parla anche delle tariffe di Milano

Il presidente della 3570, Loreno Bittarelli, la Coop più grande d’Europa sceglie Affaritaliani.it per spiegare cosa cambierà con l’entrata in vigore degli aumenti delle tariffe dei taxi: chi vince, chi perde e le prossime vertenze. Sulle tariffe dice: “Abbiamo perso un po’ tutti”. E all’ad di Fs, Mauro Moretti, che accusava ritardi e costi elevati, replica: “Ha mancato di rispetto a persone che in sette vite non guadagnano quello che lui porta a casa in un anno”.
Bittarelli, allora ce l’avete fatta. Gli aumenti promessi dalla Giunta Alemanno sono una realtà? Dunque è una promessa elettorale mantenuta?
“Si, è vero, la commissione di congruità si è espressa favorevolmente all’adeguamento delle tariffe taxi approvate dal consiglio comunale e tra qualche giorno potremo iniziare ad aggiornare i tassametri, ma non si tratta affatto di una cambiale elettorale come sostiene qualcuno, altrimenti sembrerebbe una cambiale in protesto”.

Da questa vicenda chi esce vincitore: la maggioranza di governo o i tassisti?
Tutti un po’ sconfitti. Perché alla maggioranza di governo, che tutti reputano amica della nostra categoria, sono servite ben 15 sedute di consiglio comunale per approvare quello che doveva essere un fisiologico adeguamento delle tariffe taxi. Questo è stato un primato unico nella storia della nostra categoria. Evidentemente qualche errore sarà stato pure commesso. Ma anche i tassisti che dopo quattro anni speravano di vedersi riconosciuto, senza ricatti, il sacrosanto diritto di poter aggiornare il loro salario al sempre crescente costo della vita, come del resto avviene con ogni categoria di lavoratori. Per ottenere l’adeguamento della tariffa si sono trovati a dover accettare alcune modifiche al Regolamento comunale che gli impongono nuove e ingiuste regole, come la sospensione della licenza alla sola notizia di reato, costosi adempimenti, come le visite mediche annuali per verificare l’assunzione di droga e alcool e la dotazione di strumentazioni per il rilascio dello scontrino automatico al termine di ogni corsa”.

La soluzione trovata secondo lei accontenta le richieste della categoria?
“La tariffa approvata prevede degli incrementi secondo noi eccessivi su alcune componenti della tariffa, come il costo della percorrenza per i primi 5 km che passa da 0,92 a 1,42 euro (+ 54%); mentre nelle percorrenze più lunghe, tra il 35° e il 45° km il costo della percorrenza passa dai 1,52 ai 0,98 euro (- 35%). Noi avremmo preferito un sistema tariffario che prevedesse un incremento più moderato, ma spalmato su tutte le componenti della tariffa e non solo in alcune, in modo da avere un minore impatto sull’utenza”. 

Non è un po’ paradossale che la Capitale d’Italia abbia avuto come dibattito principale l’aumento dei taxi e non la crisi, lo sviluppo, il turismo, l’urbanistica. Insomma, i tassisti per un anno e mezzo hanno monopolizzato il Consiglio. Un po’ troppo, no?
“Si, è vero, ma ciò non è avvenuto per colpa nostra, ma a causa di una sbagliata formulazione degli aumenti tariffari che in Aula hanno trovato molte difficoltà ad essere votati anche dagli stessi consiglieri di maggioranza”. 

Qualche giorno prima degli aumenti, l’ad di FS Mauro Moretti ha tuonato contro le attese a Termini. Lei è l’unico che ha replicato seccato. Secondo lei perché Moretti si è lamentato? Leggenda metropolitana, oppure?
“Indubbiamente in certi orari della giornata la Stazione Termini rappresenta per Roma uno dei luoghi più critici della città per avere un taxi. Ma questo è anche fisiologico in un sito dove arrivano contemporaneamente migliaia e migliaia di passeggeri nel brevissimo lasso di tempo. Le maggiori difficoltà però si evidenziano in concomitanza dei ritardi dei treni (quindi molto spesso) perché arrivando tutti insieme, si concentrano gli arrivi dei passeggeri che in brevissimo tempo occupano tutti i taxi presenti. Ed è ovvio che e con le difficoltà di circolazione di Roma, occorre poi un po’ di pazienza per dare tempo agli altri taxi di arrivare e convergere di nuovo tutti verso lo stesso luogo dove sono concentrate moltissime richieste. È per questo motivo che mi sono particolarmente risentito per le accuse rivolte ai tassisti dall’ad di FS Mauro Moretti, il quale semmai rappresenta una delle cause del nostro problema e non possiamo accettare che punti il dito contro di noi, scaricando tutte le colpe (anche le sue) sulla nostra categoria.  Ma il colmo dei colmi è stato raggiunto quando l’ad di FS ha dichiarato che secondo lui la tariffa dei taxi a Roma (tra l’altro quella vecchia di 4 anni) è troppo elevata. Questo ci è sembrato davvero troppo, una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti di tutti quelli che quotidianamente si spezzano la schiena per andare avanti tra mille difficoltà e non riescono neanche in sette vite a guadagnare quanto guadagna Moretti in un solo anno”.

Secondo lei, vista la contrazione del lavoro per la crisi, gli aumenti non rischiano di allontanare sempre più il taxi dai romani?
“Noi speravamo di poter contenere in parte gli incrementi compensandoli con incentivi e sgravi fiscali, ma purtroppo non siamo riusciti ad ottenere nulla. Adesso corriamo il rischio che l’aver concentrato tutto l’aumento sul costo della percorrenza dei primi 5 km, possa rappresentare un disincentivo all’utilizzo del nostro servizio, soprattutto per le fasce meno abbienti di utenza”. 

Facciamo qualche conto soprattutto per i turisti. Fiumicino-Roma, prima e dopo gli aumenti.
“Semplice: per i taxi del Comune di Roma dall’aeroporto alle mura aureliane, prima bastavano 40 euro ora ce ne vogliono 45 più i bagagli. Se il taxi ha invece una licenza del Comune di Fiumicino dall’aeroporto al centro città e ritorno ce ne vogliono sempre 60, bagagli compresi. Vorrei far notare che permangono le due differenti tariffe tra i taxi del comune di Roma e quelli di Fiumicino, mentre il comune di Fiumicino sarebbe stato disponibile ad unificare le tariffe a 48 euro, ma il comune di Roma – seguendo i consigli di Marinelli – ha preferito andare per la propria strada e fissare la tratta Mura Aureliane – Fiumicino a 45 euro più i bagagli, invece di 48 tutto compreso. Il risultato è che per la stessa tratta tra l’aeroporto e il centro città e viceversa, saranno ancora applicate due diverse tariffe a seconda di quale comune è il taxi in cui si è costretti a salire (il primo della fila, senza possibilità di scelta). 
   
Taxi più cari a Roma o a Milano?
“Indubbiamente la tariffa dei taxi di Milano è più altra di quelli di Roma. Solo che quella di Milano è meglio formulata perché i costi della corsa sono equamente distribuiti su ogni componente della tariffa e non come a Roma solo sulla percorrenza dei primi 5 km.  C’è poi il fatto che a Roma rispetto a Milano, a parità di lunghezza della corsa, il traffico incide molto di più e quindi, nonostante la tariffa sia più bassa, per una corsa equivalente si può pagare anche molto di più”.

Finito il tormentone degli aumenti, ora cosa inventerete. Insomma, nell’agenda dei tassisti, c’è altro?
Ho l’impressione che il tormentone degli aumenti durerà ancora un bel po’ di tempo perché man mano che saranno applicate le nuove tariffe emergeranno tutti i problemi relativi alla loro errata formulazione e che strada facendo andranno risolti. Su ciò confidiamo nel buon senso del nuovo assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma. Una volta sistemata la questione della tariffa ci saranno da affrontare i problemi causati dalle recenti modifiche regolamentari che prevedono ingiustamente e illegittimamente la sospensione della licenza alla sola notizia di reato e l’obbligo di dotarsi di strumentazioni per il rilascio dello scontrino automatico. Consideriamo illegittima anche questa ultima modifica regolamentare perché è stata deliberata senza acquisire preventivamente il parere obbligatorio da parte della commissione consultiva, come previsto dallo stesso regolamento comunale. Chiederemo quindi che tale disposizione venga sospesa, in attesa che l’iter procedurale avvenga correttamente. Poi ci sarà da affrontare il problema dei noleggi con conducente che svolgono irregolarmente la loro attività su Roma esercitando di fatto una concorrenza sleale nei confronti dei tassisti. Ci auguriamo che il nuovo assessore abbia finalmente il coraggio di inibire l’accesso all’interno del territorio comunale a chi non rispetta le leggi”.

Insomma, la novela non finisce?
“Ci sono ancora diverse puntate”.
(ne vuoi leggere una?)

Fonte: Affariitaliani.it – F.Carosi – 26/01/2011