Londra: addio “black cab”

Rischiano di sparire i tradizionali taxi di Londra, i "black cab" dalle celebri linee retrò che circolano quasi immutati ormai da oltre 60 anni: sebbene nell’immaginario collettivo siano altrettanto simbolici del Big Ben, potrebbero fare la stessa fine delle cabine telefoniche rosse o degli autobus a due piani rossi della capitale britannica: uscire di scena o quasi. Lo riporta il Wall Street Journal, spiegando che ormai resta solo una società a produrre questo particolare veicolo, e che dal 2008 si è aperta una breccia nelle rigorose normative che regolano il settore nella City: tra diverse polemiche in quell’anno è stata approvato l’uso di un nuovo modello, basato su un furgone Mercedes dalle linee moderne che ha fatto storcere il naso ai più "tradizionalisti". E intanto a incalzare i tassisti "Doc" di Londra – che per ottenere la licenza devono superare difficilissimi esami sulla conoscenza delle strade – ci sono anche le nuove tecnologie, nella fattispecie i navigatori satellitari. Non che il rivale dei taxi tradizionali costi meno all’acquisto: entrambi i modelli si aggirano sulle 35 mila sterline, ma il modello Daimler-Mercedes vanta costi di esercizio più bassi grazie ai consumi, prosegue il quotidiano: "Vito" ha una media di 8 litri per 100 chilometri, contro i 12 litri per 100 chilometri dei black cab. E dopo il fallimento della Metrocab nel 2006, resta solo la London Taxis International, controllata dalla Manganese Bronze Holding, a produrre il modello tradizionale, il cui disegno originale risale al 1958. Nel luglio scorso la Lti ha riferito di perdite superiori al previsto, e non conta di tornare in utile sull’insieme dell’anno. Intanto dal lancio ad oggi il rivale Vito di Mercedes ha già conquistato un 24 per centro sulle nuove vendite di taxi a Londra.

Fonte: Apcom 6/9/2010