L’AMERICANA

Prima di commentare l’ennesima uscita della country manager, o come si chiama, di U in pagina intera, precisamente la 24, sul Corriere della Sera di mercoledì 17 dicembre 2014, devo rammentare ai miei gentili lettori un paio di fatti storici, certo della loro pazienza e sperando nella loro comprensione.

black-women-slaves1. La SCHIAVITU’ antica e moderna, nel contesto della storia universale, è stata la regola, mentre il lavoro cosiddetto libero, il lavoro retribuito, in denaro o in natura, l’eccezione. Che qualcuno devesse essere pagato per il proprio lavoro, cioè gli fosse garantita in qualche forma una possibilità di sussistenza al di là dell’arbitrio unilaterale del padrone, era così poco chiaro che solo un secolo fa nella Milano  lanciata verso la  modernità anche i “liberi” salariati vennero presi a cannonate dal generale Bava Beccaris

2. la schiavitù propriamente detta come istituzione essenziale ad una società, alla sua produzione e al suo modo di vita, la si trova oltre che nella Grecia  e nella Roma classiche, con buona pace di tutti i nostalgici, in età moderna essenzialmente nel continente americano, se si esclude la breve parentesi della Germania nazista, e precisamente in Brasile, nei Caraibi e negli stati meridionali degli Stati Uniti d’America. (i nativi americani furono sterminati anche perché “inadatti” al lavoro schiavo, da qui la “materia prima africana” e la “tratta atlantica“)

3. Le due grandi rivolte di schiavi conosciute, quella di Spartaco in Italia, (73-71 a.C.,) e quella dei neri ad Haiti (1791) furono eroiche ma tragicamente represse non furono risolutive nell’abolizione della schiavitù, ci vollero l’avvento della rivoluzione industriale, la guerra civile americana, e POI perché dalla forma si passasse alla sostanza, un secolo di lotte operaie.

Naturalmente di tutto ciò la giovane Lady U de no’antri non sospetta neppure l’esistenza, anche perché si è per cosi dire nutrita, non di bubbole storico umanistiche, ma di sana religione neo liberista e di corsi di formazione aziendali, ammesso che U possa essere definita un’azienda, cosa di cui personalmente dubito assai. E del resto moderna com’è,  di sicuro pensa che tutto ciò che viene prima del 2000 sia inutile cianfrusaglia per rimbambiti, la storia, le leggi, la costituzione, le guerre mondiali, il Milan di Rivera, il Brasile di Pelè, la rivoluzione russa, per non dire di quella francese e così via.

Del resto, anche se volesse documentarsi, in rete naturalmente, visto che persino nella posa presidenziale assunta per il fotografo, negli scaffali Ikea da 100 euro per risparmiare, nel sottotetto per risparmiare, e fra le due scrivanie, una per lei e l’altra per gli altri cinque disperati precari attaccate fra loro, per risparmiare, non c’è un libro che sia uno manco a pagarlo a peso d’oro, non saprebbe come farlo. Tempo non ne ha. Al mattino jogging, dopo la rassegna stampa (capito Villa, Maggiolo, Bittarelli, Severgnini e compagnia cantante?) Primo la rassegna stampa e via nel sottotetto. Pausa pranzo? Macchè. Un bell’hamburger semplice di Mac Donald, quello da un euro, e la coca gigante comprata in bottiglione di plastica da un hard discount, per risparmiare, sempre lì nel sottotetto.

Perchè è li amici colleghi e fratelli dinosauri, che la country manager prepara l’assalto alle nostre vite. Seleziona schiavi, 1000 a settimana secondo lei, tanto chi lo sa?, e chiacchera con chiunque la ascolti. Adesso le hanno spiegato che la storia del mercato nero era un po’ grossa e allora da statista qual’è dice che per il costo delle licenze bisogna che le istituzioni trovino una soluzione politica. Dice corbellerie, una dietro l’altra, ma non se ne cura perché le hanno spiegato che conta solo chi appare, non chi tace e lavora. Quelli non esistono, le loro vite non contano, è come se non fossero mai nati. I soldi quelli li spende alle cene di Renzi, per andare andare a Ballarò e comprarsi una pagina del giornale. E con gli avvocati naturalmente.

Noi però, gli autotrasportatori, esistiamo, E se taciamo e subiamo e sembra che dormiamo, poi al dunque ci incazziamo tutti. E non siamo in otto in due sottotetti. Perchè noi la storia la conosciamo, e anche le leggi, ed è grazie a questa conoscenza che siamo ancora qui, cara B. Perchè questa è casa nostra, U o non U.

4 commenti

  1. Ormai il vero volto di “quella” associazione a delinquere, credo che sia sotto gli occhi di tutti. Come mai allora l’ispettorato del lavoro e l’intendenza di finanza non hanno ancora valutato di vederci chiaro? Che Stato è quello che applica due pesi e due misure? Se sei onesto devi pagare tutto in comode rate + gli interessi e guai a te se infrangi leggi, regolamenti e codici: rischi di perdere tutto lavoro, casa e finisci in carcere però se sei espressione del capitale speculativo americano, te ne sbatti di tutto e di tutti e pensi solo a sfruttare la disperazione di uno stuolo di sprovveduti allora sembra che per te non valga quella famosa frasetta sotto l’insegna della bilancia: “la legge è uguale per tutti”!
    Chissà a cosa servono i Sindaci ed i a Prefetti di questo paese…..vuoi vedere che li hanno già rottamati senza dircelo / dirglielo?

  2. Bella e molto interessante, ma dubito che gente di quella risma la legga e nel caso la capisca, nonostante la Bocconi ! Purtroppo di questi tempi, così magri, va alla grande la guerra tra poveri ed infatti molti poveracci, vuoi per necessità, vuoi per ignoranza, abboccano ! Anche a me, che ho cessato l’attività, molti colleghi hanno chiesto: “Cosa farai ? Andrai con U… ?” Ma neanche se mi facessero ponti d’oro ! Ed in più ribadisco che per ogni necessità di spostamento mi rivolgerò sempre ai TAXI bianchi di Milano che universalmente sono ritenuti tra i migliori in Europa ed anche nel mondo ! Cmq BuonaForuna con tutta la mia solidarietà !

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