Dopo il parere dell’ authority cresce la tensione tra taxi e ncc

confronto(ANSA) – ROMA, 25 LUG – Taxi: Cgil, antitrust si confronti con parti sociali – “Il parere parziale dell’Antitrust e gli altrettanti suggerimenti parziali dell’ Istituto Bruno Leoni rischiano di generare ulteriori tensioni tra taxi e Ncc, due categorie già  in contrasto”. Lo afferma il coordinatore Roma e Lazio della Unica Filt Cgil, Marco Morana. “E’ necessario quindi un confronto con le parti sociali per potersi esprimere sulla materia – aggiunge – Le leggi vigenti, in particolar modo il dl 422/97, regolamentano le risorse da destinare alle Regioni sulle esigenze dei cittadini residenti in base al principio della territorialità . Anche la giurisprudenza conferma il valore del quadro normativo: recentemente il Comune di Cerchio ha dato applicazione alla legge revocando un’autorizzazione poiché il possessore del titolo autorizzativo non svolgeva il servizio sul territorio di Cerchio per i cittadini residenti, ma esercitava l’attività  prevalentemente nel comune di Roma. L’imprenditore romano si è opposto a tutti i gradi di giudizio, un primo ricorso al Tar e poi quello al Consiglio di Stato, e ora l’autorizzazione è stata definitivamente ritirata”.

Per Unica Filt Cgil si tratta di “una sentenza giusta che fa chiarezza nel ribadire che le vetture taxi e ncc devono esercitare il servizio di trasporto solo per i cittadini del luogo e non per altri territori. Gli Enti Locali possono concedere autorizzazioni Ncc per fornire il servizio pubblico di trasporto che in alcune aree lo Stato non è in grado di dare, e per questo vengono elargiti fondi statali ai Comuni. Se il titolare dell’autorizzazione non fornisce il servizio nella zona nella quale dovrebbe svolgere l’attività , crea un danno ai cittadini e conseguentemente un danno erariale“. “Ci attiveremo – conclude Morana – affinché  il governo intervenga subito sullo squilibrio normativo che concede un numero illimitato di autorizzazioni ncc a imprenditori senza scrupoli che, sfuggendo ai controlli, devastano il mercato e generano sfruttamento del lavoro; inoltre per chi ripete il reato, chiederemo di procedere alla confisca del mezzo e non solo al ritiro della concessione”.

4 commenti

  1. Era ora che finalmente si facesse chiarezza sulla pratica delle autorizzazioni “facili”!

  2. La grande mistificazione della realtà continua…… e un collega scrive una lettera aperta in risposta alla Federtaxi
    Non è la prima volta che la Federtaxi fa opera denigratoria nei confronti di colleghi ncc e per di più nei confronti dei vertici di associazioni del mondo ncc, lo aveva fatto con Aloisi e per evitare una condanna tratto una bella somma e pagò i danni al rappresentante dell’ANITraV, oggi Federtaxi falsifica l’informazione e spara addosso a Giuseppe Rapetti rappresentante regione Lazio della CNA che ci invita a pubblicare la sua replica sul nostro portale come ha fatto anche con diversi blog come ad esempio nccitaliani.

    “Egregio Collega,

    rispondo alla Sua “Lettera aperta alla categoria 22.07.2014”, pubblicata sul Blog.

    Nella lettera si afferma testualmente : “CNA, al cui rappresentante Giuseppe Rapetti è stata revocata un’autorizzazione NCC, per uso difforme (revoca confermata sia dal TAR che dal CDS)”.

    L’indicazione del mio nome non lascia dubbi circa il destinatario e la vicenda.

    Preliminarmente, contesto nella maniera più assoluta che si è trattato di una revoca motivata per uso difforme.

    Nella specie, un Comune ha contestato che l’autovettura non rientrava regolarmente nell’autorimessa territoriale a seguito dei servizi giornalieri.

    Aggiungo che nella specie trattavasi di un’Autovettura regolarmente immatricolata dalla Società Cooperariva che dispone, non solo su Roma Capitale ma anche sul resto del territorio nazionale ,oltre all’autorimessa in questione,con regolari contratti autorimesse per complessivi 2000 m

    Nell’attesa di un giudizio nel merito, sarebbe opportuno, per una corretta informazione, pubblicare quanto l’Autorità garante del mercato e della concorrenza ha segnalato al Governo ed al Parlamento in ordine al noto emendamento “killer” introdotto all’improvviso, senza negoziazione politica e sociale, quindici muniti prima del voto di fiducia in sede di conversione del milleproroghe
    Il problema ha carattere generale e non riguarda esclusivamente la mia Azienda.

    E’ noto che su questo punto sia il TAR del Lazio che l’Antitrust hanno espresso una ferma critica all’obbligo di rientro nell’autorimessa comunale, con remissione della questione alla Corte di Giustizia europea.

    Il provvedimento è stato impugnato al TAR competente.

    Risponde al vero esclusivamente che il TAR ed il Consiglio di Stato hanno respinto la sola istanza di sospensiva del provvedimento comunale, non ritenendo l’esistenza di un pregiudizio economico irreparabile per l’Azienda, titolare di altre licenze.

    Per converso, sia il TAR che il Consiglio di Stato non hanno dichiarato la legittimità del provvedimento comunale.

    Infatti, la causa è litispendenze nel merito e il rigetto della sospensiva non significa che il provvedimento di revoca è legittimo, avendo l’esclusivo valore di negare un danno irreparabile.

    Di conseguenza, la legittimità della revoca è ancora da accertare e si confida nel buon esito del giudizio.

    Le faccio presente che la Categoria ha un enorme interesse a che la causa sia vinta nel merito, per far dichiarare definitivamente che l’obbligo del ritorno in rimessa territoriale è illegittimo sul piano della libera concorrenza ed incostituzionale.

    Tanto premesso, Le faccio presente che la Sua dichiarazione mi sta creando un grave danno all’immagine aziendale, stante l’affermazione di uso difforme della licenza NCC, che, generica com’è, lascia supporre ipotesi diverse di uso difforme.

    Pertanto, Le chiedo una formale rettifica, con assoluta urgenza e con la massima divulgazione.

    In mancanza, per la tutela dell’immagine dell’Azienda e mia personale, sarò costretto a dare mandato ai miei Legali per le azioni di legge.

  3. Il solito manicomio all’italiana per cui tutto il mondo ci conosce: la legge dice una cosa e il giudice un’altra. Non per niente faremo la fine dell’Argentina o peggio.

  4. Difatti il giudice e’ di parte mentre voi siete al di sopra delle ……..parti meno male che gli italiani leggono il giornale a rovescio

I commenti sono chiusi.