La “guerra” dei taxi: gli autisti Ncc denunciano pedinamenti e minacce dei tassisti preoccupati di perdere fette di mercato

lastampa.it Provocazioni, intimidazioni, minacce, ronde e inseguimenti su strada nella notte. Conducenti di Ncc, alle volte donne, affiancati e intimoriti, perché la piazza è dei tassisti e nessuno può permettersi di avvicinare i clienti fonte di denaro. Siamo nel cuore di Firenze, a piazza della Repubblica, in pieno centro storico. Ad essere aggredito dai conducenti dei Taxi, in questo caso, M. B, ma tutti lo conoscono come «Zaza». È il responsabile della ‘Destination Tuscany’, una società di trasporto privato e, personalmente, in 11 mesi ha trasportato circa 15 mila turisti. Non è italiano, ma originario del Kurdistan turco. E questo diventa motivo di attacco.

«Tornatene al tuo Paese, ci togli lavoro», gli urlano alcuni tassisti che lo seguono, bloccano l’autovettura e lo filmano con gli smartphone. «Sono stato intimidito diverse volte. La sera di un mese fa, un tassista in particolare, mentre facevo scendere i passeggeri, mi ha seguito, insultato pesantemente e mi è venuto vicino per aggredirmi», racconta a La Stampa l’imprenditore di 32 anni.

«Ormai sono abituato a essere inseguito, accade ogni giorno da oltre un anno. Ma quel giorno sono sbottato per le parole di odio», aggiunge. Infatti, alcuni video visionati da La Stampa, risalgono a mesi fa. E nessuno sembra sia intervenuto. Una situazione calda quella di Firenze dove già in passato c’erano state tensioni tra taxi ed Ncc, ma che sembra ormai vicina a esplodere nel disinteresse generale. Anche perché il 32enne ha provato a denunciare alle forze dell’ordine questi episodi, «ma mi è stato risposto che possono fare poco», racconta. In effetti esistono ben due denunce fatte dall’uomo agli investigatori datate 24 febbraio e 7 marzo 2022. In entrambi i casi, si legge negli atti visionati da chi scrive, l’uomo ha denunciato di essere stato avvicinato dai tassisti e di aver ricevuto insulti e minacce.

«Ti ho detto martedì scorso di non venire più a Firenze. Ti ripeto che non voglio più vederti a Firenze»: questa la frase, riportata nella denuncia, che il conducente del Taxi avrebbe detto a M. B. il 23 febbraio, giorno prima della denuncia formale depositata ai carabinieri della Legione Toscana. Il tassista si era prima posizionato dietro alla vettura Ncc e, dopo aver scattato alcune foto alla targa, si sarebbe affiancato al 32enne rivolgendogli quella frase. I fatti sarebbero avvenuti nei pressi della biblioteca della Toscana «Pietro Leopoldo». Nella denuncia viene anche riportato che, lo stesso tassista, avrebbe rivolto le stesse frasi a Basatemur il giorno precedente. Ma non è l’unico episodio riportato dall’uomo alle forze dell’ordine. Il 7 marzo del 2022, infatti, B. viene nuovamente raggiunto da un tassista – alto circa 1 metro e 80, vestito sportivo con delle Nike ai piedi – che, «con fare minaccioso mi diceva: Devi andare via da Firenze, non devi prendere clienti da qui che mi stai rubando il lavoro!». L’uomo era con alcuni clienti e, per evitare di accrescere la tensione, era anche disposto a cedere la corsa.

«Gli ho detto di andare con il Taxi, ma loro turbati hanno deciso di andare via senza effettuare alcuna corsa», si legge nelle 2 pagine di denuncia. L’uomo ha a quel punto chiamato il 112 e il tassista è tornato dove aveva posizionato l’auto vicino ai suoi colleghi in via della Pellicceria. E un altro episodio analogo è avvenuto sempre questa notte. Questa volta la vittima è una donna: B. N, 38 anni, dipendente della stessa società di Ncc.

«Mi trovavo nella zona della stazione di Firenze, ero sola in auto e stavo svolgendo semplicemente il mio lavoro – racconta -. Stavo all’incrocio, ferma al semaforo per svoltare a sinistra e un tassista mi ha sorpassato a destra tagliandomi la strada e bloccandomi. Poi ha cominciato ad urlare e ad offendermi». L’aggressione verbale è poi proseguita. «Ti faccio vedere quello che faccio», dice uno dei tassisti alla donna sempre più spaventata. «Al semaforo successivo ha continuato, questa volta minacciando di seguirmi ed ho deciso di riprendere con il mio telefono, registrando un video – spiega -. Nonostante ciò, ha continuato e come se nulla fosse: mi ha seguito insieme ad altri suoi colleghi. Ho avuto paura e ho avvisato un mio collega per chiedergli aiuto ed intanto sono arrivata a Piazza Santa Maria Novella, dove mi aspettavano dei clienti».

Qui la 38enne è stata accerchiata da diversi Taxi. La donna è stata insultata pesantemente. «Nel frattempo – racconta B. – sono rimasta in contatto con il mio collega indicandogli il luogo della mia prossima fermata. Ripartita hanno continuato a seguirmi per circa 100 metri, dopodiché si sono divisi ed hanno preso altre strade». Una ronda che, secondo l’operatrice Ncc, avviene praticamente ogni sera. «Questa situazione esplosiva noi l’abbiamo denunciata più di un anno fa al comune di Firenze, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Se non vi sarà un cambio di atteggiamento da parte del comune saremo costretti ad andare in procura e in prefettura per tutelare la salute e la serenità dei nostri colleghi», dice a La Stampa Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici. «Ogni giorno ci arrivano testimonianze di Ncc e clienti seguiti, filmati senza alcuna autorizzazione in barba a qualsiasi norma», ricorda Artusa che, il 30 marzo dello scorso anno, aveva denunciato: «Non solo il Comune non interviene per fermare queste intimidazioni, ma partecipa con questi soggetti a tavoli sulla legalità. Abbiamo presentato esposto al ministero degli Interni perché verifichino se vi sia ancora la necessaria terzietà in quel di Firenze. Spero facciano presto, prima che succeda qualcosa di ancora più grave».

Di opinione diversa il sindacato Unica Taxi Cgil Toscana che ritiene non ci sia «una guerra in atto tra Taxi e Ncc, ma semplicemente in Toscana alcuni operatori del trasporto privato operano al di fuori delle regole previste e i tassisti non si sentono tutelati», spiega a La Stampa Roberto Cassigoli, segretario di Unica Cgil. Ma gli atti di violenza restano da condannare. «Se ci sono atti contrari alla legge e la regolamentazione, addirittura aggressioni, chiaramente non sono condivisi dalle organizzazioni sindacali: un tassista che segue un Ncc e lo minaccia va condannato. Senza alcuna eccezione. Non è il modo corretto per affrontare un fenomeno di questo tipo», conclude Cassigoli.