Quando lo Stadio diventa un problema -di Davide Pinoli

Cinquemila tifosi lusitani (portoghesi, ndr) arrivati mercoledì sera al Meazza per vedere il loro Porto affrontare l’Inter, hanno dato vita ad una migrazione sportiva che fa il paio con quella dei Londinesi del Tottenham accorsi la scorsa settimana a supportare la squadra Inglese e a riempire lo stadio di San Siro che ha visto in occasione di questi due eventi, la presenza di ben oltre 70.000 tifosi per incassi record che hanno superato in entrambi i casi i 9 milioni di incasso.

Basterebbero questi pochi dati a certificare la bontà della Champions League, la più prestigiosa tra le manifestazioni calcistiche per club che dopo ben nove anni ha visto all’unisono le squadre milanesi approdare agli ottavi di finale e creare “business” e movimento per tutta la città (tassisti compresi) con benefici per l’economia di molti, dal paninaro al Grand Hotel.

Lo sport, che è profondamente radicato nella cultura dei popoli è sempre più uno dei modi della sua rappresentazione: è pertanto facile capire l’importanza del gioco calcio nel tessuto sociale del nostro continente dove nessun evento ha il valore commerciale delle partite dei gironi finali di Champions, partite che creano un indotto economico senza eguali.

Peccato solo che il Comune di Milano sembrerebbe quasi non percepire tutto ciò, impedendo “in primis” ai tassisti le vie di accesso per un carico che non può beneficiare neppure di un posteggio di stazionamento taxi in prossimità dello stadio, lasciando di fatto a piedi tantissimi tifosi stranieri “spender” che, causa uscita ritardata per questioni di ordine pubblico, non riescono spesso a beneficiare neppure dell’utilizzo della metropolitana restando di fatto a “pascolare” in piazza Axum senza poter poi accedere (magari) anche ad un fine serata.

Un vero peccato se si aggiunge al calcio anche la prossima stagione dei concerti estivi che avrà come ogni estate il suo epicentro proprio tra lo Stadio e l’ippodromo.

Davvero un peccato….