Taxi, una licenza per due Così raddoppiano le corse

ilmessaggero.it L’aumento delle licenze dei taxi è stato (al momento) congelato. Anche per non sfidare le ire della categoria. Così entro la primavera il Comune si appresta a lanciare anche a Roma la cosiddetta doppia guida. Cioè la possibilità di far circolare la stessa macchina (ma guidata da due diversi autisti) su più turni durante la giornata. Quindi, il progetto è di garantire più corse, in estrema ratio anche raddoppiandole. È questa la prima risposta che l’amministrazione vuole dare per affrontare la penuria di auto bianche in giro per la Capitale. Qui sono autorizzate per il servizio poco più di 7.500 vetture, 276 ogni centomila abitanti, per coprire un territorio immenso di 1.285 chilometri quadrati. Una situazione che crea non pochi disagi agli utenti, tra lunghe attese ai posteggi e la difficoltà a trovarne uno, soprattutto in periferia e nei fine settimana.

IL REGOLAMENTO
La doppia guida è già prevista nell’ultimo regolamento taxi, approvato dall’ex giunta Raggi alla fine della scorsa consiliatura. Ma non è mai diventata operativa. Anche perché sul tema i sindacati dei tassisti hanno opinioni differenti. Nelle prossime settimane il dipartimento Mobilità del Campidoglio firmerà un’apposita determina, alla quale seguirà un’ordinanza del sindaco.

L’assessore ai Trasporti vuole autorizzare la doppia guida nei momenti dove è maggiore la richiesta del servizio da parte dei cittadini: la sera e nei weekend, durante le festività che attirano un maggior numero di turisti, in concomitanza dei grandi eventi come concerti, mostre e partite di calcio. Ma con il Giubileo alle porte (nel 2025 sono attesi oltre 30 milioni di pellegrini) e le prossime restrizioni nella Fascia Ztl alle auto private più vecchie e inquinanti, è facile ipotizzare che il ricorso al doppio guidatore diventi la regola in questa città. Dove il trasporto pubblico di linea – bus e metropolitane – funziona a singhiozzo.

I tassisti, con la doppia guida, di fatto ottengono una doppia licenza. Possono attivarla, quando il Comune l’autorizza, su base volontaria. Saranno tre lemodalità per gestirla. Intanto il titolare della licenza può mettere a disposizione la sua vettura gragratuitamente a un parente oppure può stringere un accordo con un collega, siglando un contratto. Che può essere anche a titolo oneroso e in alcuni casi può pure creare un rapporto di lavoro di fatto subordinato.

Senza contare che questo strumento può essere utilizzato anche all’interno delle cooperative, reclutando più personale. Nei mesi scorsi, per migliorare il servizio, il Comune ha modificato più volte i turni, allungandoli fino a 10 ore. Ma questa soluzione ha portato risultati parziali. L’amministrazione non vuole andare allo scontro con i tassisti, che però hanno già messo sul tavolo delle trattative una serie di questioni molto più complesse della doppia guida: un adeguamento delle tariffe, che dovrebbero crescere nelle corse più brevi, fondi per riconvertire la flotta con modelli meno inquinanti e più corsie preferenziali per superare il nodo del traffico.

Dal canto suo Palazzo Senatorio sta studiando un’App che da un lato definisca i turni di lavoro e dall’altro indichi ai tassisti le zone con più domanda, partendo dalle stazioni e dagli aeroporti. Parallelamente, e sul modello londinese, va avanti il progetto del Taxi-Cab capitolino, per uniformare il parco macchine. Per rinnovare la flotta l’assessorato alla Mobilità guarda a tre nuovi modelli di vetture per tutti (una monovolume o una van, una berlina e una station wagon), elettriche e dalla livrea di colore rosso pompeiano simile a quello degli autobus al posto dell’attuale bianco. In quest’ottica, il Campidoglio ha anche chiesto al ministero delle Infrastrutture un finanziamento di 150 milioni di euro per agevolare l’acquisto delle vetture da parte dei tassisti. Francesco Pacifico