Milano: “Weekend, a terra un cliente su tre” Taxi, il piano per aumentare l’offerta

ilgiorno.it I dati sono fermi al 2018. Tuttavia, i limitati numeri a disposizione sull’attualità evidenzierebbero una percentuale di chiamate inevase pari al 32% nelle notti del finesettimana e all’8% nei giorni feriali. Tradotto: nei weekend, un cliente su 3 rischia di restare senza taxi quando cala la sera. Un problema al centro dell’incontro di ieri tra l’assessore alla Mobilità Arianna Censi e la delegazione di categoria. Al termine del confronto, è venuta fuori la necessità da parte del Comune di migliorare un servizio ritenuto non all’altezza, anche in base a una serie di indicatori che, al netto della parentesi Covid, certificano un trend in costante crescita delle presenze in città.

Partiamo dai numeri: dal 2008 a oggi, la popolazione residente è cresciuta del 7%; e i turisti, nello stesso periodo, sono schizzati su del 70%. Dal 2015 al 2018, sono aumentate pure le chiamate alle auto bianche, mentre è diminuito l’utilizzo dei mezzi pubblici. Se entriamo ancor più nel dettaglio, il volume di corse assegnate ai taxi è cresciuto del 9% tra 2015 e 2018, mentre le chiamate inevase sono passate dal 6% del 2015 al 14% del 2018, con una punta media del 28% tra le 19 e le 21 dei giorni feriali e del 42% tra la mezzanotte e le 4 nei weekend. Percentuali datate sì, ma che paiono trovare conferma anche nel 2022. Percentuali in parte contestate dai tassisti, in parte giustificate dall’insicurezza di alcuni quartieri, dal traffico congestionato e dalla sovrapposizione di eventi. Restano comunque due necessità. La prima: avere dati più aggiornati per scattare una foto attendibile dell’esistente. La seconda: aumentare l’offerta.

Come fare? Per adesso non si è parlato di licenze (ferme a quota 4.855 dal 2003), bensì di contromisure da sperimentare: dal potenziamento delle seconde guide familiari (476 al momento, di cui 210 con turno unico e 266 con turno integrato) al taxi collettivo, fino alle modifiche dei turni e alla liberalizzazione in alcune giornate particolari. “I dati in nostro possesso dimostrano un problema oggettivo e una domanda che non viene soddisfatta, come ci viene segnalato spesso dalle comunicazioni dei cittadini – chiarisce Censi –. È necessario trovare una soluzione, perché questo quadro non è all’altezza della nostra città e danneggia anche il lavoro dei tassisti”. Tuttavia, “non è possibile quantificare compiutamente la situazione attuale, perché all’assessorato non sono pervenuti i dati del servizio dal 2018 in poi. Per questo, abbiamo chiesto di avere i dati aggiornati, perché possono aiutare a consolidare e definire quali sono i contorni del problema e individuare quali possono essere le soluzioni”.
di Nicola Palma (foto del posteggio taxi di piazza Cincinnato occupato da auto private, così come tutti i posteggi milanesi)