Che code per un taxi… ma Gualtieri pensa in grande


ilgiornale.it Il sindaco di Roma è volato a Parigi per tentare di portare Expo nella Capitale, ma i problemi capitolini sono tanti, a cominciare dai rifiuti e dai trasporti, senza dimenticare i taxi
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri pensa in grande, o meglio, preferisce pensare ad altro piuttosto che ai tanti problemi che ha la città che amministra. E così, con un documento di ben 200 pagine è volato a Parigi per perorare la sua causa: portare Expo a Roma. Che non sarebbe neppure una brutta idea, se nella Città eterna le cose funzionassero. Invece Roma ha molti problemi ancora da risolvere e, come se non bastasse, a quelli conosciuti da tempo immemore se ne vanno ad aggiungere anche altri. Dopo i rifiuti che sommergono le strade e i marciapiedi, i trasporti che non trasportano, ecco riemergere il problema dei taxi.

Code infinite per salire su una’auto bianca
Come riportato da Il Messaggero, da ieri ci sono lunghe file di poveretti che cercano di salire su un’auto bianca. Spostandosi, la situazione non cambia: piazzale dei Cinquecento, via Marsala, stazione Termini, piazza di Spagna e largo Argentina, tanto per dirne qualcuna. A Termini qualcuno riesce a salvarsi accettando l’offerta dei soliti abusivi. Quando si avvista un taxi le conseguenze possono anche essere tragiche: in piazzale Tuscolo, a San Giovanni, un’auto bianca che si trovava fuori servizio è stata assalita da alcune persone che volevano a ogni costo salire a bordo, nonostante il guidatore avesse detto loro che non poteva lavorare e che se lo avesse fatto si sarebbe preso una multa. Ma i turni sono questi, con un terzo in meno di macchine bianche in giro per Roma. A motore spento resteranno 2.600 vetture su 8mila.

Ancora in vigore i turni estivi
Tra i turni ridotti a causa del periodo estivo, e i tassisti che sono in ferie, fino all’8 settembre la situazione sarà questa, nonostante i tantissimi cittadini che sono rientrati in città dalle vacanze o dal termine dello smart-working. I pochi taxi che sono al lavoro vengono presi d’assalto e in pochi secondi risultano occupati. Nessuno sciopero, solo dei turni ancora tarati sul periodo estivo. In più, nelle serate di sabato e domenica, tra arrivi e partenze, la maggior parte dei tassisti era all’aeroporto di Fiumicino.

Walter Sacco, responsabile della comunicazione del 3570, la coop che accumula quasi tutti i conducenti romani del servizio pubblico, ha spiegato: “In questa circostanza il Comune era corso ai ripari emanando giovedì scorso una ordinanza con cui ammetteva un parziale rinforzo delle vetture operative in concomitanza del week-end. Ma oltre ogni previsione anche ieri, di lunedì, si è registrato un grande movimento in entrata e in uscita dalla Capitale. Basti pensare che ieri al Leonardo da Vinci il contatore ha dato duemila corse effettuate. Insomma, anche lì si è concentrata una grande richiesta che ha sottratto linfa al centro della città”.

Un record di lavoro
Ovviamente, a conti fatti, per un tassista è molto meglio portare clienti all’aeroporto, e viceversa, dove la corsa è più lunga e remunerativa. Tutta l’estate è comunque andata bene per i tassisti romani che hanno avuto un record di lavoro: “La turnazione in tre tranche non è una novità, era stata applicata pure negli anni passati, anche se noi ne avevamo proposta una con un maggior numero di auto in campo all’inizio di agosto e a settembre. I numeri sono però andati oltre le aspettative, abbiamo lavorato molto anche a ridosso di Ferragosto”. Forse è anche per questi numeri di turisti che il primo cittadino pensa di portare Expo nella Capitale, senza pensare che comunque all’estero sono ben consci dei numerosi e gravi problemi che ha la città.