Le news dal Manicomio Elettorale Milano

milano.repubblica.it Tassista rifiuta il pos ai turisti, Selvaggia Lucarelli attacca: “L’assessore difende la lobby dei taxi”. La replica: “Basta gogna social”. Dopo il caso del tassista di Milano che ha insultato e maltrattato due turisti stranieri l’assessore Granelli spiega di aver avviato il procedimento. La giornalista lo attacca, a lei rispondo altri due assessori, Gaia Romani e Pierfrancesco Maran.

Continua a far discutere il caso del tassista che, a Milano, ha negato il pagamento con il Pos a due turisti australiani, facendo cadere – danneggiandoli – i loro souvenir. E, in piena campagna elettorale, diventa politico. Con un botta e risposta via social tra la giornalista Selvaggia Lucarelli e la giunta di centrosinistra del Comune. Tra accuse incrociate di “difendere la lobby” delle auto bianche, di “gogna mediatica”, “vittimismo alla Meloni” e di rivendicazioni che più o meno suonano come un “noi agiamo subito” e non ci limitiamo a parlare contro tutti.

Ad aprire le danze, innescando la polemica, è stata Lucarelli che, lo scorso luglio, è stata a sua volta presa di mira dai tassisti in sciopero tra cori e insulti a sfondo sessista. Su Instagram, la giornalista ha ripreso le parole dell’assessore alla Sicurezza, il dem Marco Granelli, partendo all’attacco: “Questo è il Pd…capito come la lobby dei tassisti lo tiene per le palle?”. Granelli, commentando l’episodio del tassista che adesso rischia una sospensione della licenza, aveva detto: “Quello che è accaduto non rappresenta Milano e la sua capacità di accogliere visitatori e visitatrici da ogni parte del mondo” e “meno che mai rappresenta la categoria” dei conducenti di taxi. Una condanna giudicata, evidentemente, troppo blanda da parte di Lucarelli.

Pronta la replica dell’assessore, che ha rivendicato come il Comune sia passato (subito) all’azione: “Non stiamo proteggendo una lobby. In meno di 48 ore abbiamo individuato e convocato il tassista negli uffici della polizia locale e aperto un procedimento a suo carico, dove rischia la sospesione. Forse c’è chi preferisce i comunicati di condanna, le gogne mediatiche, lo scaricabarile. A noi no”. E ancora: “Noi siamo per agire, subito e in modo concreto, colpendo chi sbaglia, non un’intera categoria”.
Ma lo scambio non si è limitato a un ‘solo’ componente della giunta. In difesa del suo collega e del Pd, è scesa in campo (virtuale) anche l’assessora ai Servizi civici Gaia Romani: “Rivendico le parole degli assessori Granelli e Censi: non demonizzeremo mai un’intera categoria per gli errori di alcuni. Forse però mi permetto anche di dire basta fare così con i politici e gli amministratori locali. Buttati in pasto a migliaia di utenti. La critica politica è sempre ben accetta, ma affermazioni volte solo a indirizzare la rabbia del follower contro il malcapitato di turno no. Queste sono gogne mediatiche e noi non ci stiamo”.

Quell’accusa di aizzare gli hater, però, Lucarelli non l’accetta. E, rispondendo all’assessora Romani, contrattacca: “Anziché affrontare il problema nella sostanza (e cioè rispondere sul come mai nessuna forza politica Pd compreso abbia mai deciso di risolvere il problema taxi alla radice), utilizza il vittimismo alla Meloni. Che poi è anche quello dei tassisti”.

E non è ancora finita. Perché, al coro della giunta, si aggiunge anche l’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran. Che decide di rispondere direttamente a Lucarelli su Twitter. La premessa: “Sono da 11 anni assessore al Pd a Milano. Per le mie proposte sul sistema taxi, hanno appeso un manichino col mio volto a un palo, ho convissuto per tre anni con uno striscione ‘Maran vattene’ davanti alla Stazione centrale. Sono stato l’unico politico nazionale e locale a esprimersi contro le interruzioni di servizio taxi di due mesi fa”. Come dire, chi sta parlando non può essere giudicato ‘amico’ della categoria. Eppure, continua Maran, l’abbandono in un cassetto da parte della “politica nazionale” del Ddl concorrenza “non consente di dire che i ‘tassisti tengono per le palle il Pd milanese”. Mi sento di garantire sull’impegno quotidiano per la legalità di Granelli che ha portato anche in questo caso a un intervento in poche ore”. La campagna elettorale, fuori e dentro i partiti, è appena cominciata.