Uber condannata in Svizzera: gli autisti sono dipendenti e dovranno essere assunti

corriere.it Il tribunale federale conferma una decisione assunta dalla città di Ginevra. La giustizia elvetica segue quanto già stabilito da tribunali di altri Paesi, ad esempio il Regno Unito e l’Olanda. Gli autisti di Uber devono essere considerati dipendenti a tutti gli effetti e il colosso americano della «digital economy» un’azienda di trasporti. Lo ha stabilito una sentenza del tribunale federale svizzero (il gradino più elevato della giustizia elvetica) confermando una decisione che era stata assunta dalla città e dal cantone di Ginevra. In quest’ultima città il servizio di taxi offerto da Uber è cessato immediatamente: agli autisti devono essere corrisposti stipendi e contributi previdenziali arretrati ma nel frattempo centinaia di loro sono rimasti senza lavoro .

In primo grado la multinazionale era già stata condannata ad assumere gli autisti ginevrini nel 2019 ma aveva presentato ricorso al tribunale federale. In una sentenza che verrà pubblicata nei dettagli il 7 giugno ma i cui contenuti sono stati anticipati dallo stesso tribunale. «Non è arbitrario ritenere – scrivono i giudici – che gli autisti Uber operanti a Ginevra siano legati alla società da un contratto di lavoro. Pertanto non è insostenibile qualificare Uber come impresa di trasporto».

Quali le conseguenze immediate? Uber dovrà rispettare gli obblighi di legge in vigore nel suo settore di attività. I taxisti che si appoggiavano alla sua piattaforma dovranno essere assunti ma per ottenere quanto loro spetta dovranno avviare un altro contenzioso con la società. Qua se la sentiranno di affrontarlo? Solo a Ginevra la vertenza dovrebbe riguardare 700 persone: alcune di loro sarebbero state contattate da Uber per un non meglio precisato «corso di formazione».

Secondo Fabienne Fischer consigliera federale dei Verdi, la sentenza avrà effetto in tutta la Svizzera e dunque il servizio di Uber dovrà adeguarsi in tutte le altre città elvetiche in cui è in attività. Il verdetto della corte federale svizzera si pone nel solco di quanto stabilito dai giudici di altri Paesi, ad esempio il Regno Unito e l’Olanda: anche qui è stato chiarito che gli autisti di Uber devono essere considerati dipendenti e non lavoratori autonomi.

 

 

 

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