Sindacati taxi, nuova condanna su rilascio autorizzazioni Ncc

radiocolonna.it “Nella giornata appena trascorsa, il tribunale di Latina ha condannato alla pena di anno e sei mesi il sindaco del comune di Campodimele (Latina) R. Z., per abuso d’ufficio e falso ideologico in relazione al rilascio facile di titoli per lo svolgimento del servizio di noleggio con conducente. A seguito della condanna dovrebbe scattare anche la legge Severino con l’allontanamento dalla carica di sindaco”. E’ quanto dichiarano in una nota Ugl taxi, Federtaxi Cisal, ssociazione Tutela Legale Taxi e la societa’ cooperativa Sacat, rappresentati in giudizio dall’avvocato Alessandro Marcucci e Salvatore Ruggeri.

“Questa sentenza – prosegue la nota – e’ l’ennesima dimostrazione di come nel comparto del trasporto pubblico non di linea, grazie al comportamento scorretto di molti amministratori di tanti piccoli comuni, siamo state rilasciate in modo improprio e spesso truffaldino, migliaia di autorizzazioni di noleggio che nulla hanno a che fare con i reali bisogni dei territori che si governano – aggiungono – Autorizzazioni utilizzate in barba ad ogni regola, nelle grandi citta’ e nei principali aeroporti e porti del nostro paese, a danno di operatori regolari e concentrate nelle mani di pochi affaristi, pronti anche a speculare sul lavoro dei loro autisti, spesso sottopagati e non regolarizzati e in molti casi costretti a dare le loro prestazioni alla piattaforma Uber, famosa e anche condannata per reati connessi allo sfruttamento dei lavoratori. Un quadro di costanti abusi e violazione continua di norme, estremamente chiaro per le nostre organizzazioni e che qualcuno oggi vorrebbe sanare, in nome di improbabili ricette neoliberiste che hanno gia’ dimostrato tutti i loro limiti, come si puo’ facilmente constatare anche da cio’ che sta succedendo in questo particolare periodo”.

Per i sindacati “tali tentativi, come quanti di vorrebbe fare con il DDL Concorrenza, sono irricevibili e ci opporremo con tutte le nostre forze affinche’ il progetto di conferire il settore nelle mani di grandi poteri sovranazionali, per i quali gli utenti del servizio e i lavoratori devono essere considerati alla stregua di numeri da mescolare in un moltiplicatore tariffario, non abbia mai spazi di realizzazione”.