Taxi: frontale tra Antitrust e 3570. Multa e replica: “Andremo in Cassazione”

affaritaliani.it Multa dell’Antitrust da 21.000 a Radiotaxi 3570, la società cooperativa di taxi di Roma, per ostacolo alla concorrenza. Già accusata in precedenza dalla stessa autorità per aver ostacolato la concorrenza nei confronti di altre piattaforme di radiotaxi della capitale quali FreeNow, nel bollettino settimanale l’Antitrust sottolinea che la principale società di gestione del radiotaxi a Roma “non ha formulato alcuna proposta, né ha posto in essere alcuna misura volta ad eliminare le clausole di non concorrenza ovvero a ridurne la portata tramite una liberazione parziale di capacità produttiva a favore delle piattaforme concorrenti”.

L’Autorità ha quindi applicato una sanzione amministrativa pecuniaria di 210.000 euro, ma visto che, si legge nel provvedimento, “da marzo 2020 l’emergenza pandemica da Covid-19, ancora in corso, ha determinato una forte crisi del settore, con un drastico crollo della domanda di taxi a livello nazionale, e anche a livello locale romano”, l’Autorità ha deciso di ridurre l’importo finale della sanzione a 21.000 euro.

LA REPLICA DI LORENO BITTARELLI
E pronta è arrivata la replica dello storico presidente del 3570, Loreno Bittarelli che, una ad una smonta le tesi dell’Antitrust: “Ma quale proposta avrebbero dovuto fare all’Antitrust i tassisti del Radiotaxi 3570 a fronte di un mercato in cui Free Now ha ormai ammesso di aver raggiunto i 3000 tassisti partners e le altre Cooperative hanno totalmente ceduto alle pretese di Free Now e dell’Autorità eliminando ogni clausola di esclusiva nei propri Statuti?La pretesa dell’Antitrust non considera, inoltre, che sulla materia devono ancora pronunciarsi sia il Consiglio di Stato presso cui il Radiotaxi 3570 ha promosso un Giudizio di Revocazione della precedente Sentenza (che è in contrasto con altra antitetica) sia la Cassazione dinanzi a cui sempre la Cooperativa 3570 ha presentato un ricorso per Difetto di Giurisdizione. Oltretutto abbiamo espressamente richiesto all’Autorità di svolgere un’istruttoria, aggiornata ed attuale, che tenesse conto della nuova situazione di mercato, determinata anche da due anni di pandemia, risultando i dati del 2018 completamente superati e inattuali.

“LA NOSTRA LOTTA IN SEDE GIUDIZIARIA”
attuali e sulla pragmaticità del possibile, rimane vincolata alla pretesa diimporre “liberalizzazioni forzate” a fronte delle quali spera che anche i tassisti del 3570 finiscano col cedere.Ovviamente faremo esattamente il contrario -conclude Bittarelli- convinti di continuare, in sede giudiziaria, la difesa delle ragioni del lavoro e dell’autonomia di impresa: anche se fossimo gli ultimi e i soli a credere fino in fondo a questa battaglia di libertà.Siamo certi, però, che anche da parte delle Forze Politiche e delle Istituzioni stia, ormai, maturando la consapevolezza della necessità di intervenire rispetto a derive ideologiche che -in materia di concorrenza di mercato- stanno assumendo estremizzazioni irriferibili anche alla stessa fonte Europea.