I taxi, la spina nel fianco delle riforme

ilfoglio.it I tassisti, un problema di agibilità politica delle liberalizzazioni: nella loro testa, l’abusivismo è una categoria così ampia da abbracciare qualunque forma di concorrenza, attuale o potenziale

l disegno di legge sulla Concorrenza, varato giovedì dal Consiglio dei ministri, non è ancora arrivato alle Camere, che già i tassisti sono sul piede di guerra. L’oggetto del contendere è l’articolo 8, che delega il governo a riscrivere la disciplina del settore, nei suoi tratti fondamentali ferma ancora al 1992. Tra i criteri della delega, vi sono indicazioni apparentemente ovvie quali “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web” e la “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Tanto basta ai conducenti di autopubbliche per alzare il livello dello scontro.

Né sembra placarli la promessa, anch’essa contenuta nella delega, di misure più efficaci contro l’abusivismo, una storica richiesta degli stessi tassisti. Il problema è che, nella loro testa, l’abusivismo è una categoria così ampia da abbracciare qualunque forma di concorrenza, attuale o potenziale. La storia recente gli dà ragione: nonostante la loro sia una battaglia contro il progresso e contro cambiamenti che ormai hanno permeato la nostra società, finora la strategia della voce grossa si è sempre rivelata vincente. La domanda è: esiste un partito, grande o piccolo, che abbia il coraggio di schierarsi dalla parte dei consumatori, del mercato e del buonsenso?


nota di Taxistory: dopo diversi anni ritorna sulle pagine di taxistory la sezione “Saghe mentali”. Se non ricordo male è dai tempi di Monti che non mi capitava di leggere una sbrodolata di parole simile dove, con un giro di parole, si dà la colpa ai tassisti di una fantomatica “battaglia contro il progresso” il “mercato” e il “buonsenso” con una ridicola domanda retorica finale in cui si chiede ai politici tutti di smettere di favorire la casta. Adesso la faccio io una domanda retorica: ci mancava la solita carta igienica virtuale a cui ci avevano abituato gli acchiappaclick di professione?


4 commenti

  1. Da sempre la categoria è contraria e restia a qualsiasi tipo di cambiamento, anche se ragionevole.
    Capisco e ovviamente condivido la presa di posizione della categoria per questo specifico caso ma non si può sempre dire no, altrimenti le decisioni vengono imposte dall’alto senza alcuna discussione in merito.
    Mi spiace ammettere che il giornaletto di cui sopra non abbia tutti i torti.

  2. ..lo scribacchino de “ilfoglio” pone una domanda …’chi si schiera dalla parte dei consumatori?’….siamo PROPRIO NOI TASSISTI che lottiamo per scongiurare una deregulation del settore che DEVE soggiacere, pur innovandosi, a regole diverse da quelle del mercato in quanto servizio essenziale e integrativo del trasporto pubblico….lo dimostrano le tariffe amministrate valide 365 giorni all’anno e l’ obbligatorietà della prestazione del servizio nel bacino di riferimento…cosa ne sarebbe di questi capisaldi a tutela dell’utenza se venissero spazzati via in nome di questa abusata e impercorribile concorrenza ?????

  3. Il solito epitaffio pieno della solita demagogia liberalizzatrice. Ancora insistono con questo delirio di c…..e.devono pagare pegno a tutte le loro amiche multinazionali che hanno fatto venire in Italia a ingrassare a discapito dei soliti disperati che Pagano con retribuzioni da fame . Prepariamoci alla battaglia . Ps da oggi ci sono anche i balneari tirati in ballo .

  4. questo signore un po’ confuso potrebbe fare lui un partito e portare avanti le sue rispettabili idee, perchè, dal momento che, secondo lui, non esiste un partito, grande o piccolo, che abbia il coraggio di schierarsi dalla parte dei consumatori, del mercato e del buonsenso, ci provano i tassisti stessi, ben coscienti che chi usa il taxi abitualmente sta dalla loro parte, a tutelare i diritti degli utenti, oltre che i propri in uno dei pochi, rari, ma non unici, schemi virtuosi di incontro di domanda e offerta. quasi quasi mi sento di affermare che sta dalla nostra parte…

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