Protocollo antiabusivismo? Sperémm! di Davide Pinoli


Body Shaming, ironia becera e critica a tutti i costi: questi gli ingredienti di uno pseudo giornalismo da blog che, incapace di lavorare sui più elementari schemi della comunicazione e abbinato all’universo internet è servito a creare una vera e propria entità  del nulla. Leoni da tastiera e/o dispensatori del giudizio gridato attraverso canali radiotelevisivi, i prototipi del “io te lo dico in faccia” hanno iniziato da tempo ad invadere anche le strade dove, sempre all’attacco come fossero piranha, si possono ammirare in piazzate che ricordano i film “monnezzari” anni 70.

Un esercito sempre in crescita quello dei personaggi “tout court”, attentissimi alla tendenza ma non al congiuntivo, persone che in un periodo dove la concretezza dovrebbe essere più che mai la regola, non aiutano con il loro operato ad alzare il livello di informazione e di cultura che sono i precursori la cui mancanza traduce il tutto in violenza fisica.

L’aggressività da internet fa da detonatore alla prepotenza fisica, come dimostrato dagli scontri tra tifoserie calcistiche e dai recenti fatti di guerriglia urbana da “post serata” che trasformano le strade  in una sorta di “fight club”.
Bestie urbane armate di coltelli e vetri rotti, ubriache e moleste, ragazze e ragazzi a vandalizzare monumenti e opere pubbliche o addirittura in branco ad affrontarsi nelle piazze: un clima di inciviltà e di ignoranza che rende vittime soprattutto le forze dell’ordine costrette spesso al doversi difendere da tanta prepotenza.
Solo di qualche giorno fa le immagini in TV di una ragazza che, completamente nuda in una fontana, si faceva beffe di agenti di Polizia i quali, in qualsiasi altra parte del mondo, l’avrebbero fatta uscire dall’acqua sollevandola di peso, magari con quei modi anche bruschi (non ho scritto violenti) che una simile strafottenza avrebbe meritato.
In tutto ciò grandissima responsabilità va imputata a genitori con la sindrome da Peter Pan e come detto a pseudo giornalisti e a politici agitatori di folle tra cui abbonda l’alcool ma latitano i neuroni.

Prorio in questi giorni a Milano sembra essersi mosso qualcosa tra Comune e Prefettura (almeno negli intenti) in merito ad abusivismo e sicurezza, problema irrisolto della categoria taxi che, soprattutto nelle ore serali/notturne, si deve guardare oltre che da abusivi e NCC sorretti e fuori dalle regole, anche dagli episodi di violenza di cui sopra, violenza che appartiene non alla periferia ma soprattutto alle zone di locali e di movida, dove appunto i tassisti già in crisi per l’anno disastroso da Covid-19, dovrebbero trarre il loro ritrovato maggior guadagno.

Le ambizioni di una città si dovrebbero valutare anche e soprattutto dalla tutela dei suoi cittadini…s periamo si possa avere una soluzione in merito.