“Non va tutto bene” di Davide Pinoli


Che l’ecologia sia priorità anche per noi tassisti è avvalorato dal fatto che oltre il 70% della nostra flotta su Milano è composta da auto ibride .Fatta questa premessa, obbligata per non essere tacciati di ipocrisia, rimane evidente il disagio a noi creato dal continuo proliferare di piste ciclabili che, sempre in nome del “green”, sta diventando la barzelletta con cui la giunta Comunale capeggiata dal  Sindaco “new” Verde, cerca probabilmente di attirarsi simpatie in vista delle ormai prossime imminenti  elezioni.

Comprensibile il suo intento, non fosse  che, dopo il centro e la direttiva C.so Venezia, C.so B. Aires e V.le Monza ugualmente trafficate per via delle piste ciclabili di cui sopra, niente di meglio da parte della Giunta Comunale del far  costruire nuove corsie anche in altre arterie già intasate, cosi che, in quell’idea di “green” pre elettorale, si possano congestionare altre zone con il rischio di aumentare gli incidenti a causa della riduzione delle carreggiate e livelli di polveri sottili e di biossido d’azoto a schizzare alle stelle a causa dell’aumento del traffico e pertanto, con tutto il rispetto dovuto all’ultima esternazione del Generale Figliuolo, del fatto che “non va tutto bene” è percepibile a chiunque.

Non c’è solo il discorso vaccini, ma anche un susseguirsi di blocchi e disservizi che fanno rimanere le proprietà dei Milanesi ferme in mezzo al mare come  la scorsa settimana le navi bloccate all’imbocco del canale di Suez.
Creando un collegamento tra i blocchi e quando scritto sopra sulle ciclabili, la notizia di un possibile utilizzo del Recovery Found per la riapertura dei navigli nel centro storico milanese mette i brividi ai tassisti al pari degli improbabili cordoli di C.so Sempione.

In una città che da sempre vive sul business, rallentare la velocità commerciale di persone e merci è follia e non si comprende il perché, piuttosto che bloccare il centro e intasare i viali, la giunta Rossa ex Arancione e ora Verde,  non si dedichi alla riqualificazione delle periferie o di fiumi metropolitani a partire dal Seveso, da sempre fonte di disastri e allagamenti ad ogni temporale (tra l’altro affluente di destra sotto il manto stradale di via M. Gioia proprio del Naviglio Martesana che alimenta le chiuse di San Marco) Lambro e Olona.

Concludendo, Recovery Found dev’essere una risorsa per tutti  e non un vezzo per pochi e la città di Milano, oltre che bella, dev’essere scorrevole e funzionale.

Un commento

  1. Con questi andrà sempre tutto peggio , a loro non frega niente delle attività altrui , sprecano soldi pubblici solo per accontentare le richieste assurde del loro elettorato radicati chic. Vogliono pretendono da tutte le categorie lavorative e non danno mai niente a chi deve lavorare per sopravvivere . La città e da anni che si trova allo sbando , se penso che ce lo possiamo ritrovare tra i piedi per altri anni di mandato …. mi vengono i brividi !!!

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