Uber in Gran Bretagna assume come dipendenti 70.000 autisti


corriere.it Ancora un verdetto che potrebbe diventare «storico» nel mondo della cosiddetta «gig economy»: Uber garantirà ai suoi 70.000 autisti britannici lo status di dipendenti, in quella che è una prima mondiale per l’app di auto con conducenti. Gli autisti avranno diritto, fra l’altro, al salario minimo e alla pensione. La decisione di Uber segue il verdetto della Corte Suprema del Regno Unito che ha stabilito che gli autisti di Uber sull’isola vanno considerati dipendenti, non collaboratori «autonomi». Una svolta importante, a cominciare dal fatto che il Regno Unito è la principale «piazza» europea d Uber, molto attiva tanto nel campo del trasporto di persone (specialmente a Londra) quanto in quello del delivery. A costringere «alla resa» il colosso sono stati due collaboratori che avevano fatto causa a Uber nel 206 chiedendo lo status di dipendenti.

Paga di 8 sterline all’ora
«Questa è una giornata importante per i nostri autisti nel Regno Unito. Ci auguriamo che tutti gli altri operatori si uniranno a noi per migliorare la qualità del lavoro», afferma Jamie Heywood, manager di Uber per il nord e l’est Europa. In seguito alla sentenza Uber si è impegnata a garantire ai neo assunti una paga oraria di 8,27 sterline con effetto immediato. Da notare che Uber, chiamata in giudizio davanti a una Corte della california per una questione del tutto analoga si è vista dare ragione dal giudice: quest’ultimo ha considerato gli autisti della società lavoratori autonomi.

I rider di Milano
Il caso ricorda da vicino l’inchiesta sui rider di Milano, che lavorano per le grandi piattaforme di consegne a domicilio: il procuratore capo Francesco Greco alcune settimane fa, illustrando i contorni di un’inchiesta sui «ciclo fattorini» aveva detto che 60.000 di loro dovrebbero essere assunti in pianta stabile.

Un commento

  1. Auguri di cuore ai lavoratori britannici, da noi purtroppo comandano i draghi i colao e i Salvini.I giorgetti, e liberisti vari, per cui non mi illudo, per noi sarà in altra California. Faccio un appello a tutti, senza astio, anzi il contrario. Se vi sentite liberali, se ogni tanto ci sentiamo liberali, ascoltiamo la nostra coscienza, è un appello non una critica. Ho fatto dei nomi lo so, ma sappiamo tutti(almeno lo spero) come vedono il mondo costoro.

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