Food delivery sì, ma in taxi. A Milano e Roma qualcuno coinvolge i tassisti per le consegne ai clienti


gamberorosso.it Per ora ancora pochi ristoratori hanno pensato a usufruire della possibilità, stringendo un sodalizio con i tassisti per recapitare il cibo ai propri clienti. Ma la formula ha diversi vantaggi: offre un servizio capillare e sicuro, e sostiene una categoria altrettanto penalizzata dalla pandemia. Ecco chi ci sta provando.

Il food delivery. Come consegnare il cibo nel modo migliore?
Se ormai, per gran parte dei ristoranti italiani, è ineluttabile adattarsi a proporre un servizio di food delivery, l’ostacolo principale alla buona volontà dei ristoratori resta proprio la gestione del passaggio essenziale del servizio di consegna a domicilio: il trasporto. Oltre a fare i conti con la necessità di ripensare l’offerta per adattare le pietanze ai limiti di un consumo differito nel tempo – calibrando peraltro il food cost per proporsi con prezzi adeguati al mercato del food delivery – proprio l’efficienza del servizio di consegna determina il successo dell’impresa. Questo significa anche scontrarsi con le commissioni esose trattenute dalle piattaforme leader di mercato, a meno di non volersi affidare ai sistemi alternativi – e più sostenibili per tutte le forze in campo, da chi offre a chi consegna, a chi riceve il prodotto – che si stanno moltiplicando fiutando le potenzialità di quella che è diventata un’abitudine di consumo ampiamente diffusa. I ristoranti che propongono un menu a domicilio, quindi, oggi possono contare su un numero crescente di piattaforme etiche e attente a preservare la qualità del cibo; o affidarsi solo alle proprie forze, scegliendo di operare il servizio di consegna personalmente, contando sul proprio organico.

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