Ristori al commercio: e ai taxi signor primo ministro?

“645 Milioni stanziati in fretta e furia per Bar, ristoranti e negozi costretti a chiudere sotto le festività Natalizie e i Taxi? Questo governo continua a dimenticarsi che il Tpl non di linea è l’indotto diretto di qualsivoglia attività commerciale, ancorché dipendente dalla libera circolazione dei cittadini sul territorio.

L’ennesimo blocco lavorativo forzato, azzererà ancora una volta le attività dei Taxisti e delle loro economie, costretti, da una parte, dall’obbligatorietà del servizio a presenziare, presidiando il territorio garantendolo, senza, dall’altra, poter operare per totale mancanza di clientela.

Già nei precedenti ristori, i Taxi sono stati completamente sconsiderati attraverso indennizzi quasi nulli rispetto a tutte le altre attività, che in questo caso specifico non se ne sia nemmeno fatto accenno, ha dell’incredibile. Il primo ministro ed il governo si ricordino del loro servizio pubblico, garantendo anche ai Taxisti i giusti indennizzi per le restrizioni durante le imminenti festività, includendoli nella categorie da ristorare.” Concludono i vertici di Federtaxi-Cisal.