Covid-taxi il no dei sindacati


Disponibilità all’acquisizione di Taxi per progetti di trasporto sanitario semplice a chiamata
. Le Associazioni sindacali firmatarie della presente, pur condividendo lo scopo del progetto, atto a contribuire con senso di civica disponibilità l’ampliamento dei servizi di trasporto di persone affette da Covid 19, asintomatiche o con lievi sintomi e che necessitato di un trasporto semplice in città. Non possono fare a meno di respingere la proposta fatta da questa Amministrazione nella forma e nella sostanza del progetto stesso.

Nella forma, perché legislativamente insostenibile, in quanto, nonostante le nostre osservazioni in merito, non è stata precisata una deroga al servizio per una porzione della flotta, con il conseguente utilizzo esclusivo di queste autopubbliche ad un servizio di trasporto sanitario. Nella sostanza, perché il sistema tariffario proposto, oltre ad essere largamente insufficiente rispetto ai costi, ai rischi e alla disponibilità oraria, non prevede la tutela alla copertura delle ore a disposizione anche se inoperosi. Evidenziamo altresì che il progetto, oltre che ad essere offerto su base volontaria debba avere protocolli sanitari di sicurezza chiari a garanzia degli autisti volontari. Ancora una vostra i buoni propositi e la disponibilità della categoria vengono utilizzati per cercare di scardinare il sistema di regolamentazione del servizio. Per le motivazioni qui sopra esposti e per altre precisazioni sul progetto non ancora chiarite, chiediamo l’attivazione di una riunione urgentissima sull’ tema in oggetto.
Cordiali Saluti. TAM, SATaM, Unione Artigiani.

Un commento

  1. Come al solito dopo essere mazziati veniamo anche sbeffeggiati, con tutto il massimo rispetto per la solidarietà di chi ha bisogno ma la vera solidarietà non il falso buonismo finalizzato ai propri squallidi interessi questa amministrazione e non solo si ricorda di noi per farsi bella.
    Chiedo che mi si spieghino alcune cose se è possibile io ho 59 anni e per questo tipo di servizio sarei tagliato fuori ma perché non vengo considerato soggetto a rischio anche ai fini pensionistici??? Anzi con l’aspettativa di vita dovrei, secondo la fornero lavorare altri 10 anni in mezzo a una strada con tutti i rischi che sappiamo bene che ci sono. Qualcuno mi spieghi perfavore dove sta la coerenza????????
    Altra cosa che mi chiedo in un eventuale “servizio covid” è stata contemplata un eventuale assicurazione nel caso si con tragga il virus per tutelare l’operatore e la sua famiglia dall’aspetto sanitario ed economico o come sempre si sarà abbandonati a sé stessi???
    Scusate lo sfogo ma come spesso ho visto in questi miei ormai quasi 30 anni di servizio
    Ci si fa belli sul lavoro e fatica altrui.

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