Coronavirus, settore taxi in crisi nera: gli aiuti dalla Commissione Europea


affaritaliani.it La Vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Margrethe Vestager ha risposto all’interrogazione promossa da Tea – Taxi Europe Alliance e presentata lo scorso maggio dall’europarlamentare francese Leila Chaibi, nella quale si segnalava la grave crisi che il settore del taxi sta vivendo e gli sforzi fatti dai tassisti per continuare a garantire il servizio.


Nella risposta, la Vicepresidente Vestager ha dichiarato che che “le piccole e medie imprese (Pmi), come molte compagnie di taxi, sono la spina dorsale dell’economia dell’Ue ed è essenziale garantire che possano superare la difficile situazione provocata dall’epidemia di Covid-19” e ha spiegato che la Commissione ha adottato un quadro temporaneo per consentire agli Stati membri di sfruttare le possibilità previste dalle norme sugli aiuti di Stato per affrontare le difficoltà economiche dovute al Covid-19. Su tale base, la Commissione ha approvato diversi regimi di aiuti a favore delle Pmi. Inoltre, le norme sugli aiuti di Stato consentono agli Stati membri di concedere un risarcimento alle imprese per i danni causati dall’epidemia Covid-19.

Vestager ha infine ricordato la comunicazione della Commissione del 13 maggio 2020, nella quale si riconosce il ruolo del settore del trasporto locale non di linea tra i servizi di trasporto, si dichiara che i servizi di taxi e di noleggio con conducente dovrebbero continuare a funzionare e si indicano misure specifiche per la tutela dell’igiene e l’attenuazione del rischio.


Un commento

  1. Se ne sono accorti in Europa, e in Italia nulla!!!
    Vergogna doppia!!! Intanto a settembre saremo un immenso campo profughi!!! Cosa ne sarà del futuro di questo paese se non intervengono fatti eccezionali?????????? Vedremo se il governo antiimprese e anti proprietà privata vorrà davvero rispondere a ciò che la UE propone. Ho tanta paura che quei soldi in mano al nostro governo più che al trasporto pubblico non di linea finiscano nelle tasche di chi sta provando in tutti i modi un cambio di etnia nella penisola

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