Sindacati taxi: niente aiuti ai tassisti e accordi sottobanco tra governo e multinazionali “Autunno caldo in arrivo”


Il Governo ha assolutamente ignorato le istanze di sostegno economico alla categoria taxi, praticamente negando sia la cassa integrazione che un tangibile sostegno economico. Ha inoltre ignorato tutte quelle richieste da noi avanzate rispetto ai contributi figurativi come pure riguardo le scadenze fiscali. Nulla di sostanziale a favore di un settore in profonda crisi che durante tutta la fase emergenziale, anche la più pericolosa, ha mantenuto operativo il servizio pubblico, garantendo il diritto alla mobilità a tutti i cittadini in un momento drammatico per il nostro Paese”. È quanto dichiarano in una nota Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Ati taxi, USB Settore Taxi, OR.S.A. Trasporti taxi, Associazione Tutela Legale Taxi insieme ad Anar – Associazione Nazionale Autonoleggiatori Riuniti.

“La messa a disposizione di un fondo di appena 5 milioni di euro su tutto il territorio nazionale – aggiunge – per favorire spostamenti in taxi e ncc, suona come una beffa per la categoria e gli stessi utenti del nostro servizio, se paragonato al fondo di 120 milioni messo a disposizione da questo stesso Governo per il divertimento dei benestanti per farli scorrazzare in monopattini costruiti peraltro non da aziende italiane ma in Cina. Apprendiamo solo oggi che le organizzazioni dei tassisti e dei noleggiatori probabilmente più vicine alle posizioni governative sono state ricevute ieri presso la sede del partito democratico al Nazareno. In un momento così importante e cruciale per la categoria e per il nostro Paese, ci aspettavamo da questo Governo un confronto continuo, franco e soprattutto aperto a tutti, invece alcuni esponenti di questa maggioranza politica preferiscono approfondire con pochi intimi, temi che ci riguardano, nelle stesse sale in cui qualche anno fa furono ricevuti i dirigenti mondiali e nazionali della famigerata applicazione Uber.

Dopo averci consegnato sommarie bozze relative all’istituzione del foglio di servizio digitale e del registro elettronico nazionale per gli operatori di categoria, dopo aver ulteriormente prorogato la presentazione di una proposta di regolamentazione delle piattaforme di intermediazione digitale, oggi, in barba a tutti gli onesti operatori che hanno sempre agito nel rispetto delle regole, si stanno ancora una volta tramando accordi sottobanco per continuare a fare dormire sonni tranquilli ad abusivi e a multinazionali. Procedendo su questa strada sarà difficile scongiurare un autunno caldo- concludono – anche nel nostro settore”.


4 commenti

  1. Ci vogliamo convincere? Ormai comune e regione sono fuori dai giochi! Sarà si un autunno bollente, LO STATO IMPERIALISTA DELLE MULTINAZIONALI giocando con la crisi del covid STA PUNTANDO A METTERE LE MANI SU TUTTI I SETTORI PIÙ DEBOLI. Dobbiamo organizzare ora il programma per UN AUTUNNO DI FUOCO!!!

  2. Dimenticavo: NON DOBBIAMO DARE QUARTIERE. NESSUN PERMESSO NESSUN PREAVVISO, NESSUNA VISITA A NESSUN PREFETTO. D ORA IN POI DOBBIAMO ESSERE COME I FANTASMI: APPARIRE E SCOMPARIRE.

  3. In relazione a questo articolo potrei fare un semplice “copia incolla” del mio modesto commento del 17 giugno, quando alla ventilata proposta di emendamenti pro Ncc(che sarebbero andati a danneggiare il settore taxi) scrissi di avvoltoi e sciacalli che svolazzano sulle Nostre teste in attesa della Nostra morte.
    Ebbene da allora la situazione è cambiata.
    Ovviamente è cambiata in peggio.
    Le attese ai posteggi si sono prolungate ad un punto tale che si riesce a leggere chiaramente sui visi dei colleghi la paura per il futuro, lo scoramento per un lavoro che non c’è e lo scoraggiamento di una Categoria abbandonata, oserei dire oramai alla deriva. Non è l’elemosina del contributo a fondo perduto né la mancetta dell’INPS che ci possono salvare dall’estinzione, che ci possono salvare da un sempre più probabile fallimento.
    Dobbiamo mettere da parte i piccoli interessi personali,i meschini egoismi di appartenere ad una torre piuttosto che ad un’altra, ragionare seriamente su quali sono le decisioni che portano a migliorare la qualità del nostro lavoro, dimenticare la giornata in cui ti è girata bene ed essere invece più lungimiranti e cercare di aumentare la quantità di lavoro.
    Dobbiamo essere noi a “governare” e a pilotare gli inevitabili cambiamenti che la situazione, il contesto  e il mercato richiedono.
    Non ci dobbiamo far incantare dalle sirene della globalizzazione, dell’economia digitale e della ormai usata e abusata a sproposito sharing economy 
    Ribadisco con forza che le nostre(ahimè numerose) rappresentanze sindacali DEVONO avanzare al Comune, alla Regione e in qualsiasi altra sede proposte serie, concrete e magari anche un po’ impopolari all’interno della Categoria per far sì che Noi Tutti si torni a lavorare dignitosamente.
    Non vorrei passare per catastrofista ma facendo ricorso alla mia discreta esperienza e alla conoscenza che ho dei problemi, conoscenza ed esperienza maturate negli anni, sta crescendo in me la triste sensazione che NON ci salveremo!!!!!

  4. Xavy ve 13, sono d accordo con te su tutto, ma che proposte dobbiamo portare a dei sordi? Guarda che io sono più catastrofista dite, io però vedo nella globalizzazione e nella sharing economy IL MALE ASSOLUTO DA AFFRONTARE A VISO APERTO! Non capisci che vogliono non solo la nostra pelle, ma la pelle del lavoro autonomo in generale? Non capisci che la tecnologia in remoto(Smart working) è la rovina non solo nostra ma di decine migliaia di persone? Che proposte portiamo?????? Siamo conducenti pubblici! Cosa gli proponiamo a questi assassini? Gli dobbiamo forse dire che accettiamo le loro piattaforme infernali? Dobbiamo inginocchiarci davanti a loro ad adorare i loro robot e il loro inferno fatto di grattacieli e vie mike Bongiorno?( mike mi perdoni). E poi come dici tu basta con le divisioni interne, facciamola finita con i sindacati, mandiamoli in pensione e sia chiusa lì. Basta con i campanilismi delle cooperative. Si affronta L orda infernale in faccia! Con le piattaforme dei bill Gates e degli elon Musk si ragiona solo con i forconi. Hanno cominciato loro, noi non abbiamo sparato per primi, ed abbiamo il diritto di difenderci. A SETTEMBRE!!!!!! CON GOVERNI DI QUALUNQUE COLORE!!!!!!!

I commenti sono chiusi.