Gli aeroporti di Milano, di Davide Pinoli


La situazione Aeroporti sta diventando per Milano insostenibile. Con Linate chiuso fino al prossimo autunno e Malpensa a scartamento ridotto, possiamo solo immaginare, oltre alla disperazione dei tassisti, il travaglio di un qualsiasi cittadino Europeo che avesse necessità di uno spostamento su Milano e che dovesse affrontare un tour di 50 km con partenza dalla cattedrale nella brughiera (non me ne vogliate Malpensisti stanziali) oppure da Fiumicino e da li a Roma e poi in treno, oppure con un’ auto a noleggio e guidare per 600 km, il tutto per la sosta di uno o due giorni di lavoro.

Chiudere uno scalo come Linate equivale a chiudere la bombola dell’ossigeno ad un malato e anche se l’esempio può sembrare forte, nulla è in questo momento più commercialmente in agonia del capoluogo Lombardo dove addirittura l’acqua nel Naviglio sembra non scorrere più al pari dei consumi di tutti i bar e di tutti i ristoranti e di tutte le attività commerciali presenti sulle sue sponde. Senza il portato dall’estero, senza fiere, senza turismo e senza businnes manager anche Milano diventa una città normalissima, accaldata e purtroppo anonima.

Mentre leggete queste mie considerazioni, in Regione, dopo un infinito tira e molla, la Categoria ha finalmente portato a casa un minimo di risultato che consiste nell’approvazione della mozione, votata, quasi all’unanimità, dal Consiglio Regionale di Lombardia.
Scritto in STAMPATELLO significa “un impegno” a nostro favore per non ben definite “risorse in conto capitale CHE, ancora più semplificato, vuol dire che di soldi cash non c’è ne saranno MA solo contributi per eventuali e, visti i periodi di magra, improbabili spese di attività 🤔.

“Piuttosto che niente è sempre meglio piuttosto” dicevano gli antichi, e con questi chiari di luna ci si potrebbe anche sforzare di guardare il bicchiere mezzo pieno… non fosse naturalmente che, per ottenere questo brodino fatto con il dado, sono state messe in campo tutte le nostre forze Sindacali, incontri e presidi vari che, tirando le dovute somme, ci fanno capire quanto siamo deboli e politicamente poco considerati. Nella speranza (sperare non costa nulla) che qualcosa possa cambiare così da poter regalare a tutti almeno qualche futuro giorno di vacanza, aspettiamo di “capire per intervenire” sui mali reali causa di una Categoria sempre più smarrita e frammentata.


Un commento

  1. Io ho saputo da fonte abbastanza attendibile che Linate dovrebbe riaprire il 13 luglio(fonte parlamentare europeo)

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