Riaperture e Fase 2: taxi fermi per ore: “Una catastrofe”


firenzetoday.it Peggio dell’11 settembre”. Sono le parole amare dei tassisti fiorentini che “depositano” le loro auto nelle aree di sosta in attesa dei clienti. E aspettano. Aspettano ore.  Infatti con la crisi economica ingenerata dal lockdown, necessario a contenimento del Covid-19, il turismo si è azzerato. Idem per il business creato dal turismo congressuale legato alle fiere cittadine.  Un tracollo che si misura in tempi di attesa e numero di corse, un paio al giorno.

Domani pomeriggio (ore 15:30) i tassisti fiorentini andranno sotto Palazzo Vecchio – rispettando le norme di sicurezza – per chiedere un sostegno al Comune. “Siamo a incassi zero – spiega Tiziano Barchielli, presidente di Uritaxi Toscana – nei fondi del governo ci sono aiuti al settore del turismo ma noi non vi possiamo accedere in quanto figuriamo come artigiani”.  “Per questo l’intento è quello di chiedere lo sgravio della Cosap”.

Il presidente del sindacato toscano chiarisce come la piaga incida su tutta la categoria, visto che “80% dei tassisti deve pagare una licenza o un mutuo”. “Chiederemo anche alla Regione Toscana di sostenerci con aiuti a fondo perduto come già fatto in altre regioni italiane”.
Inoltre, ad alzare la tensione nel centro storico, ci sarebbero anche la “ricomparsa di risciò e caddy”. “In questo momento chiediamo qualche controllo in più per evitare che la situazione possa sfociare in episodi di intolleranza”.
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