Milano, comunicato alla categoria taxi COVID 19

Rilevato che tutte le ordinanze ministeriali e regionali, per i servizi pubblici di trasporto persone, hanno ordinato di GARANTIRE condizioni tali da non permettere la trasmissione del COVID-19 durante il servizio.  Prendiamo atto che nessuna Istituzione a livello locale, regionale e nazionale ha tuttavia finora prodotto un protocollo sanitario né ha ritenuto di indicare e di mettere a disposizione minime dotazioni indispensabili per porre in sicurezza gli operatori ed i passeggeri. Dato che la diffusione del contagio sta assumendo livelli sempre più preoccupanti in Lombardia ed anche nell’area metropolitana di Milano,

SCONSIGLIAMO LA PROSECUZIONE DEL SERVIZIO A TUTTI I TASSISTI

in quanto non ci sono le condizioni di sicurezza né per il tassista né per l’utenza.

20 marzo 2020 gli Organismi Sindacali e i Radiotaxi

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7 commenti

  1. Inutile,ci sono i soliti c……i che per 50 euro venderebbero la mamma purtroppo.
    La situazione è drammatica,ed il problema non sono solo chi fa sport all’aperto, ma anche quei tassisti che fanno da possibile veicolo per il virus.
    Capisco gli impegni che ognuno di noi ha,ma a questo punto lavorare è veramente da kamikaze.

  2. Adesso non è assolutamente il momento di fare polemiche ma mi auguro che quando tutto questo finirà terremo conto del totale disinteresse delle istituzioni soprattutto a livello comunale. Ci vediamo in piazza. A presto

  3. Pensare che qualche collega dice che ha paura di fallire. Certamente le misure economiche messe in atto sono insufficenti ma io, come penso tanti altri, abbiamo impegni economici importanti e nonostante tutto si sta a casa. Non siamo ne ricchi ne fessi! Non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma è assurdo che non si capisca che così facendo si sposta ancora più avanti nel tempo la soluzione del problema, con maggiori problemi e anche più morti. Forse si pensa di essere più furbi degli altri o immortali. Ma cosa deve accadere per dimostrare un po’ di responsabilità e serietà! Spero di cuore che vada tutto bene.

  4. È ovvio che sia un disastro per tutti, chi non ha le “spalle coperte” teme il dissesto finanziario finendo sul lastrico, ma (e la vita è piena di ma) l’Europa (la tanto vituperata Europa) ci sta tendendo la mano. Ora, se stai per affogare e uno ti porge la mano dalla barca cosa fai? Io la prendo, dopo lo ringrazierò, ma ora mi faccio tirare su. Quindi, cari colleghi, lo ripeto e lo ripeterò fino alla noia: STATE A CASA. Piuttosto chiedete aiuto (sì, aiuto!) a parenti e amici, ma STATE A CASA fino a che non vedremo la luce in fondo al tunnel. Ovviamente il discorso non vale per chi ha a disposizione le protezioni sanitarie. Ma quelle serie, però, non lo Swiffer tra un orecchio e l’altro.

  5. Il problema è che dobbiamo stare tutti a casa ed è la cosa più giusta, ma DEVONO ARRIVARE AIUTI CONCRETI SUBITO, sia economici che fiscali ,siamo sempre e comunque servizio pubblico.

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