Tassisti diffidano la Raggi, la rivolta: “Sono 3 anni e mezzo che ci snobba”

affaritaliani.it Loreno Bittarelli, presidente Radiotaxi 3570 ed URI: “Raggi continua a non prendere in considerazione le richieste di 8 mila lavoratori”
La guerra dei taxi a Roma continua. Nonostante il presidio svoltosi in Campidoglio il 17 ottobre 2019 e il successivo sciopero del 26 novembre a cui hanno aderito il 90% dei tassisti romani, Raggi continua a snobbare la categoria ed a rifiutare ogni tipo di confronto. Scoppia l’ennesima rivolta: lettera di diffida inviata al sindaco.

A far partire una lettera di diffida nei confronti del sindaco Virginia Raggi e due nei confronti dell’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità è stata la cooperativa Radiotaxi 3570 per mano del presidente Loreno Bittarelli, che è anche presidente dell’Uri, Unine Radiotaxi Italiani. “Dopo tre anni e mezzo di inutili e reiterati tentativi di dialogo e richieste di incontri volti ad instaurare una normale interlocuzione istituzionale con la Sindaca Raggi e l’Amministrazione Capitolina – dice Bittarelli –, abbiamo formalizzato l’esasperazione della categoria per la totale chiusura ad ogni confronto, sollecitando la Sindaca attraverso la trasmissione di svariate PEC, il presidio svoltosi in Campidoglio in data 17 ottobre 2019 e lo sciopero promosso il successivo 26 novembre. La massiccia adesione alla protesta, che ha visto coinvolto il 90% dei tassisti non è però servita a rimuovere la Sindaca Raggi dall’atteggiamento di ostinato rifiuto a prendere in considerazione i quasi 8.000 lavoratori della categoria”.

“A fronte di tale situazione – continua – l’Amministrazione Capitolina seguita ad inanellare comportamenti omissivi, sconclusionati ed irrazionalmente disfunzionali rispetto alla attenzione che dovrebbe essere data ad un settore così strategico, quale quello del trasporto pubblico. Da oggi, costretti dalla lontananza che la Sindaca Raggi ritiene di dover frapporre nei confronti dei lavoratori del settore, inaccettabile dal punto di vista politico sindacale ed offensiva per l’intera categoria, ci troviamo costretti, nostro malgrado, ad agire nelle uniche sedi istituzionalmente rimaste (quelle giudiziali), per porre rimedio alle problematiche ancora aperte”.

La 3570 diffida il sindaco Raggi: a provvedere, entro e non oltre la data del 20 febbraio 2020, alla convocazione della Giunta dalla medesima presieduta, con all’ordine del giorno la Delibera – ai sensi dell’art.31 del vigente Regolamento Capitolino per la disciplina degli autoservizi pubblici non di linea – concernente l’adempimento all’obbligo degli aggiornamenti biennali delle tariffe taxi, sulla base dell’indice di inflazione del settore, in precedenza non effettuati; a provvedere al conseguente risarcimento del danno a favore dei tassisti propri soci, pari alla differenza tra il reddito dichiarato da ciascuno degli stessi e la percentuale dell’indice di inflazione del settore, per ciascun anno di mancato aggiornamento delle tariffe.

“Il 3570 – conclude Bittarelli – opera a Roma da oltre 50 anni, ed è stato interlocutore costante di tutte le Amministrazioni che hanno governato la Capitale ed ora, dopo tre anni e mezzo di assenza da parte dell’Amministrazione Capitolina, siamo ben decisi a difendere la dignità del nostro lavoro, dimostrando la più totale indisponibilità a continuare ad essere trattati da sudditi, anziché da cittadini, lavoratori e, soprattutto, persone che meritano attenzione e rispetto”.