Tassista pestato da un gruppo di trentenni a Roma: calci e pugni per non pagare la corsa di 20 euro

ilmessaggero.it Hanno provato a non pagargli la corsa poco meno di venti euro da Termini a via Libetta. E per questo in tre lo hanno aggredito, spintonato e picchiato. Ennesimo atto di violenza contro un tassista romano Roberto Chiacchierini, 62 anni messo a segno da un gruppetto di nord africani che venerdì notte, intorno alle 3 del mattino, erano salito a bordo della sua auto chiedendo di essere accompagnati in un locale nella zona Ostiense. «Parlavano italiano, li ho fatti salire e quando siamo arrivati a destinazione ha raccontato Roberto alla moglie e alla figlia Giorgia non mi volevano pagare la corsa». Ne è nata una discussione e poi i tre, tutti con un’età inferiore ai 35 anni, sembrava si fossero convinti a rendere il dovuto. Così Roberto ha preso in mano «una banconota da 50 euro – aggiunge la figlia – ed è sceso dall’auto con loro, ha messo le mani in tasca per prendere il resto e si è distratto».

LA DINAMICA
Mentre il tassista con il capo chino stava contando i soldi, i tre lo hanno colpito principalmente al volto provando a derubarlo senza però riuscirci. «Mio papà si è difeso e i tre sono scappati, solo allora prosegue la figlia qualche passante si è avvicinato per soccorrerlo». Roberto si è tamponato con un fazzoletto il viso sporco di sangue, è risalito in auto ed è tornato a casa. Ha chiesto a sua moglie di medicarlo ma la donna, vedendo le ferite, ha preferito portarlo al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio dove i medici hanno messo alcuni punti di sutura.

Le analisi di routine compresa una tac hanno fortunatamente escluso altre lesioni ma Roberto è pronto a sporgere lo stesso denuncia per aggressione. Non è il primo episodio. Solo qualche mese fa una collega fu picchiata con un telefono in pieno centro via delle Botteghe Oscure da una cliente che lamentandosi della lentezza e del traffico aveva preferito scendere e fermare un altro taxi senza però dare alla prima conducente il dovuto: neanche 15 euro. «È assurdo assistere a questo tipo di episodi conclude la figlia del tassista in altri Paesi ci sono molte più protezioni per i conducenti e non capisco per quale motivo a Roma sia così difficile proteggere l’incolumità di chi opera nel servizio pubblico». Roberto guida il suo taxi da circa 15 anni e già in passato era incorso in episodi analoghi. «È un collega e un uomo dal cuore grande con lui mi vedo spesso a Termini commenta Alessandro Genovese dell’Ugl taxi Fa rabbia pensare a quello che gli è successo».