Stop a mezzi e autisti, visite in taxi per i dottori della guardia medica di Milano: la novità

milanotoday.it Arriveranno in taxi i medici della guardia medica di Milano. Lo ha deciso l’Ats di Milano dopo che è andata deserta l’asta che avrebbe dovuto appaltare il servizio alle “croci milanesi” che abitualmente forniscono autisti e mezzi ai dottori che lavorano tutte le notti dalle 20 alle 8 del mattino (e nei fine settimana, prefestivi e festivi anche dalle 8 alle 20). La “rivoluzione” è scattata nella giornata venerdì 1° novembre.

Le auto bianche del servizio pubblico sono scese in campo dopo che sono andati deserti due bandi di gara per “fornitura degli automezzi e degli autisti per accompagnare i medici di continuità assistenziale nelle visite domiciliari”. Nello specifico l’Anpas, associazione di volontariato che si occupa di mezzi di soccorso e servizi socio-sanitari, ha ritenuto poco vantaggiosa la proposta. E sebbene i taxi garantiranno un risparmio per le casse pubbliche i medici hanno focalizzatol’attenzione su due punti deboli: il rischio di lunghe attese e possibili problemi di sicurezza, dato che l’autista non salirà nelle abitazioni con loro.

Guardia medica, il costo dei mezzi per il servizio
Mediamente negli ultimi anni i medici della guardia medica dell’Ats di Milano hanno svolto circa 5.500 visite a domicilio, circa 15 al giorno. E l’Ats spendeva 450mila euro all’anno per mezzi e autisti. La base d’asta per la nuova gara andata deserta era di 210mila e 800 euro l’anno (632.400 euro), troppo poco secondo le Anpas. E se in alcune città della Lombardia il servizio viene effettuato con auto aziendali della Ats o con le auto private dei medici, queste soluzioni a Milano non sono mai state prese in considerazione a causa delle difficoltà di parcheggio.

Come funziona la guardia medica con i taxi
Il medico che decide per la visita domiciliare contatta la centrale operativa dell’Areu che provvede a inviare il taxi in postazione per il trasferimento presso il domicilio del paziente. Al termine della visita il medico ricontatta la centrale operativa dell’Areu perché venga attivato il servizio taxi per il rientro in postazione. Qualora i medici lo ritengano necessario è possibile effettuare la vista domiciliare con il supporto del collega presente in postazione. In questo caso i cellulari di servizio vanno portati in missione, il medico che non è impegnato risponde ad altre chiamate. È importante informare Areu in merito all’uscita in doppio. Si ricorda che sul cellulare di servizio è stata installata l’App Where Areu che consente, in caso di necessità solo premendo l’icona, di attivare i servizi di emergenza (112) tramite geo-localizzazione. L’app prevede il tasto “muto” che, se attivato, fornisce soccorsi anche senza comunicazione verbale.


4 commenti

  1. Siamo alla follia totale, succederà che in una giornata di pioggia sotto fiera e magari pure con lo sciopero dell’ATM, andrà in crisi il sistema sanitario milanese per “colpa” dei taxi che non ci sono. Milano si sta sedendo sugli allori, potrebbe essere l’inizio della decadenza. Urge cambiare i personaggi nelle stanze dei bottoni, questi sono andati oltre le loro capacità intellettive.

  2. Che se ne dica il taxi è il mezzo reperibile più velocemente, l’articolo parla di servizio notturno quindi non ci saranno problemi legati al traffico e sicuramente anche se ci fosse un picco di chiamate, sono certo che questo tipo di richieste avranno un canale preferenziale.

  3. Scusate ma ultimamente vedo in circolazione delle Clio con su scritto AmbuTaxi qualcuno sa esattamente come è per chi operano ???
    Grazie
    Dario

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