Maltempo ad Alessandria, l’ultima telefonata del tassista morto

tg24.sky.it “C’è acqua dappertutto”, le parole di Fabrizio Torre, 52 anni, all’azienda per cui lavorava. “Gli abbiamo chiesto di mettersi in salvo – dicono – poi il nulla”

Sono drammatiche le ultime parole di Fabrizio Torre, il conducente di 52 anni morto dopo essere stato travolto da un’onda di acqua e fango a Capriata d’Orba, nell’Alessandrino: “C’è acqua dappertutto”. La telefonata è stata effettuata ai titolari dell’azienda per cui lavorava, la Regiardo&Speroni. “Gli abbiamo chiesto di mettersi in salvo – dicono – poi il nulla”.

L’uomo era partito dall’aeroporto di Genova con un passeggero inglese, che avrebbe dovuto accompagnare al Golf Club Villa Carolina, ma nei pressi del resort l’auto è stata bloccata dall’acqua. La sua vettura è stata trovata mercoledì. Il passeggero è ora ricoverato al Pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria.

Il passeggero in prognosi riservata
Si trova in prognosi riservata il cittadino inglese che viaggiava insieme con la vittima. Arrivato in forte stato di ipotermia, i medici stanno valutando i parametri vitali dell’uomo, che si è salvato aggrappandosi ad alcuni alberi. “Sentivamo delle voci chiedere aiuto, ma nel buio i soccorritori hanno avuto non poche difficoltà”, ha raccontato Angelo Regiardo, che con la figlia Marta è titolare dell’azienda di auto a noleggio con conducente. Non riuscendo più a mettersi in contatto con il suo autista, l’uomo si è precipitato a Capriata d’Orba, nella zona di Villa Carolina, dove i due erano diretti. “L’acqua era troppo bassa per l’uso del gommone – ha aggiunto – e troppo altra per procedere a piedi. Ad un certo punto, nonostante gli sforzi dei soccorritori, le voci sono sparite. E’ stato terribile…”.

Chi era la vittima
La vittima viveva a Sale, nel Tortonese, in prossimità della confluenza del Tanaro nel Po, dove lascia la madre, la sorella e due nipoti adolescenti. “Lavorava con noi da cinque o sei anni. Era una persona pacata, ma determinata, un professionista di cui ci fidavamo. Il servizio di ieri sera era stato prenotato per tempo. Era andato lui perché parlava bene l’inglese, oltre al francese. Quando l’abbiamo sentito per l’ultima volta, gli abbiamo detto di mettersi in salvo, di cercare un luogo sicuro per lui e per il cliente, ma non è servito”, il racconto di Marta Regiardo.


Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia del collega alla guida di un’auto ncc


 

Un commento

  1. Perché in ogni articolo e televisione leggo e sento sempre la parola tassista,poi tassista non è?
    Questa vicenda,quella di settimana scorsa del autista davanti alla humanitas,ecc…

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