Uber: il Consiglio di Stato conferma le norme sugli NCC

altalex.com Altra sconfitta giudiziaria per Uber: il Consiglio di Stato con l’ordinanza 4 ottobre 2019, n. 5056 (testo in calce) conferma le norme sugli NCC.

Attesa per le prossime settimane la decisione di merito da parte del Tar Lazio.

Sommario

Il Consiglio di Stato

Uber aveva chiesto al Consiglio di Stato la sospensione dell’efficacia della Circolare Interpretativa del decreto di riforma degli NCC, ma i giudici amministrativi della III Sezione, con l’ordinanza del 4 ottobre scorso, l’hanno negata, rimettendo la questione di merito al TAR. Restano quindi in vigore le norme, previste dal DDL Semplificazioni, che impongono agli autisti di auto a noleggio di iniziare e terminare il servizio presso la propria rimessa, ovvero il Comune di rilascio della licenza, come pure a compilare il foglio di servizio anche per le prenotazioni on line. In altre parole, il Consiglio di Stato ha negato la sospensione del decreto, ma la questione resta ancora aperta all’esame di merito del Tar Lazio, il quale si esprimerà nelle prossime settimane.

La reazione dei tassisti

Le sigle sindacali dei tassisti hanno reagito positivamente al “niet” (peraltro non definitivo, dovendo pronunciarsi ancora il Tar) del Consiglio di Stato, rigettando l’istanza di sospensiva della disciplina NCC, auspicando nel contempo la necessità di un riordino della disciplina che regola l’operato delle piattaforme tecnologiche, come l’introduzione di ulteriori misure per fronteggiare l’evasione fiscale.

La reazione di Uber

La compagnia Uber, a fronte della decisione del 4 ottobre, e come riportato da più fonti giornalistiche, ha evidenziato che l’ordinanza, sollecitando un intervento sul merito da parte del Tar del Lazio, ha fornito l’ulteriore segnale che l’Italia necessita di una riforma organica della mobilità.

La lunga vicenda Uber

L’app del trasporto condiviso Uber è approdata nel nostro paese nel 2013, ma il prodotto tecnologico si è subito scontrato con gli ingranaggi burocratici e con l’avversione della categoria professionale dei tassisti, minacciati dall’avvento dell’innovativa piattaforma digitale che, in altri Stati, ha di fatto stravolto le abitudini sociali in ambito di mobilità urbana. Nel 2015 il Tribunale di Milano aveva bloccato il servizio UberPop, su sollecitazione dei tassisti che avevano inquadrato l’attività svolta dalla compagnia americana come “concorrenza sleale”, per cui era rimasto operativo solamente il più oneroso servizio denominato UberBlack, che consente il noleggio tramite app di una berlina nera con conducente professionista. Il sistema UberBlack, anche dopo la decisione del 4 ottobre, resta comunque sottoposto alla rigorosa disciplina NCC.

CONSIGLIO DI STATO, ORDINANZA N. 5065/2019 >> SCARICA IL TESTO PDF

Link di provenienza https://www.altalex.com/documents/news/2019/10/10/uber-consiglio-di-stato-conferma-norme-sugli-ncc


7 commenti

  1. Rientro in rimessa potrebbe essere giusto per noleggi di fuori provincia, I quali, per evitare che lavorino in pianta stabile in una provincia diversa da quella della loro vengono costretti a rientrare nelle loro sedi, ma per chi, per esempio ha noleggio del comune di Roma perché mai dovrebbe rientrare in rimessa dopo servizio effettuato nel Lazio?

  2. Mi sapete dire che diversita’ c’e’ tra un n.c.c. auto o un n.c.c autobus. Se porto tre persone all’aeroporto devo rientrare in rimessa, se porto 30 persone non ho l’obbligo del rientro e posso andare a caricare anche fuori provincia regione!!!!!!!!!

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