Milano detta le regole per i monopattini elettrici in sharing

Dopo le linee guida del ministero e le polemiche sullo stop ai noleggiatori non autorizzati, il Comune mette i paletti per i servizi di micromobilità in condivisione wired.it

I mezzi dovranno rispettare la normativa comunitaria, essere dotati di apparecchiature sonore, luci e limitatori di velocità. La via italiana alla micro mobilità inizia finalmente a prendere forma a Milano, dove l’assessore ai Trasporti Marco Granelli ha ufficialmente dato il via all’iter che entro fine dicembre dovrebbe portare definitivamente in strada monopattini, segway, hoverboard, skateboard e monoruote in condivisione.

Dopo le polemiche di metà agosto sullo stop alle società di noleggio non autorizzate e la sperimentazione partita nelle aree pedonali lo scorso 27 luglio, il Comune di Milano ha annunciato che entro il mese di settembre verrà pubblicato l’avviso pubblico per manifestazioni di interesse rivolto alle società che vorranno attivare servizi di micromobilità in condivisione.

I requisiti
“Questi mezzi non sono un giocattolo e l’utilizzo è subordinato a regole chiare e precise”, ha dichiarato Granelli nel corso dell’incontro con gli operatori interessati ad attivare il servizio, che proprio per questo dovranno soddisfare requisiti specifici e piuttosto stringenti.

Alle società sarà richiesto di mettere a disposizione un numero prestabilito di mezzi, in un range fisso ancora da definire, ma comunque tale da non saturare la richiesta di una città come Milano. I veicoli dovranno essere provvisti di marcatura Ce, la garanzia di applicazione delle regole comunitarie in materia, che tra le altre cose prescrivono la presenza di segnalatori sonori e luminosi.

Ogni mezzo della flotta dovrà inoltre possedere limitatori di velocità, uno dei punti chiave della normativa emanata dal governo nel giugno scorso. Gli utenti non potranno superare la velocità di 6 chilometri orari nelle aree pedonali – come già sperimentato nel periodo di prova partito a luglio – mentre su su piste ciclabili, percorsi ciclabili e ciclopedonali e Zone 30, il limite di velocità sarà di 20 chilometri.

Tra gli standard minimi che il Comune di Milano intende inserire nel bando ci sono anche la richiesta di un servizio attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 su tutto il territorio, l’obbligo di assicurare i mezzi, l’iscrizione al registro delle imprese, il non avere contenziosi aperti con la pubblica amministrazione. Tutto dovrà comunque essere preceduto da un’adeguata campagna informativa sulla sicurezza stradale e sulle regole per l’utilizzo e per la sosta dei dispositivi.

La sperimentazione
“Ho chiesto la collaborazione di tutti”, ha aggiunto l’assessore alla mobilità del comune di Milano, “per far sì che la condivisione possa diffondersi in città in modo sicuro, ordinato e realmente utile. La micromobilità elettrica è un’opportunità importante, complementare e sinergica al trasporto pubblico locale e alle altre forme di mobilità sostenibile, siano esse in sharing o private”.

La fase di sperimentazione prevista dal ministero durerà da un minimo di un anno ad un massimo di due – a partire dalla data del 27 luglio 2019 – ed entrerà nella sua fase calda solo dopo la posa della cartellonistica necessaria a garantire la sicurezza stradale. “L’obiettivo è quello di giungere quanto prima al superamento della fase di sperimentazione” conclude Granelli, “nell’ottica di un inserimento dei mezzi di micromobilità elettrica nella legislazione nazionale e nel codice della Strada, in linea con quanto richiesto da Anci nei mesi scorsi e con quanto legiferato a giugno in Germania e nelle prossime settimane anche in Francia”.


Un commento

  1. Torno a ripetere: fra 2 gg nasce il governo dell orrore, prepariamoci al peggio, ai trasporti se ci andrà….bene…tornerà del rio o peggio Raffaella paita nota presentatrice di emendamenti ammazzataxi. Teniamoci pronti si profilano tempi bui, altro che monopattini

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