Milano. Telecamere di Area B, scatta la fase 2: nuove telecamere ai varchi

milano.corriere.it Area B, secondo atto. Nei primi dieci giorni di agosto il Comune inizierà a installare la seconda tranche di telecamere all’ingresso dei varchi cittadini. A dispetto del ritardo di qualche mese sull’iniziale tabella di marcia, l’idea rimane di arrivare all’accensione di tutti i 73 dispositivi elettronici della fase 2 entro la fine dell’anno. Si procederà in goni caso per mini-tappe con l’attivazione di dodici-quindici nuovi varchi al mese.

È il secondo tempo del provvedimento inaugurato in via sperimentale lo scorso 25 febbraio, ma i cui risultati sono ancora in via elaborazione-valutazione da parte di Palazzo Marino. Si andrà avanti, dunque. E non solo accendendo via via le telecamere in prossimità delle vie d’accesso alla città, ma allargando i divieti. La tabella di marcia prevede che da ottobre si sanzionino gli ingressi anche degli Euro 4 diesel senza Fap allargando così sensibilmente la platea dei potenziali trasgressori. E l’ennesima conferma del carattere progressivo del provvedimento arriva indirettamente dalle parole del sindaco dopo la riunione di giunta di venerdì scorso. «Abbiamo finanziato l’acquisto delle telecamere della fase 3», ha spiegato Beppe Sala, riferendosi all’ultimo stock di dispositivi ,la cui installazione scatterà nel corso del 2020. Palazzo Marino ha messo sul piatto quasi quattro milioni di euro per il nuovo bando di gara.

La più grande zona a traffico limitato d’Italia (copre il 72 per cento del territorio cittadino) è nata ufficialmente alle 7.30 di lunedì 25 febbraio con l’accensione di 16 telecamere, incaricate di sanzionare il passaggio sotto i varchi d’ingresso (dopo un periodo cuscinetto di 50 ingressi liberi) euro 0 benzina e euro 0, 1, 2, 3 diesel senza Fap (la sanzione è di 80 euro). Obiettivo dichiarato: ridurre sensibilmente lo smog in una delle aree più inquinate d’Europa. «Regole certe, progressive e graduali per abbattere le polveri e migliorare la qualità urbana a Milano», l’imperativo indicato dall’amministrazione al momento del battesimo della misura. Dagli studi preliminari del Comune, Area B avrebbe dovuto portare una riduzione del 14 per cento delle polveri già da quest’anno e di un altro 24 per il prossimo. Ma i dati sui risultati della sperimentazione della prima fase non sono ancora arrivati.