Milano Area B, Diesel da rottamare? Non è detto Monti l’impianto a gas e circoli

Per le vecchissime Diesel Euro 0, 1 e 2 non c’è niente da fare. Ma per le Euro 3 ed Euro 4 c’è un’alternativa alla rottamazione. Installare l’impianto GPL/gasolio o metano/gasolio motori.corriere.it

L’Area B di Milano
Da pochi giorni (il 25 febbraio) è attiva a Milano l’Area B, la ZTL (Zona a Traffico Limitato) più grande d’Italia, che abbraccia l’intera superficie cittadina e ha al centro l’Area C, attiva ormai da anni nella cerchia dei bastioni, nella quale è possibile entrare pagando un ticket di 5 euro (ma i veicoli elettrici non pagano). Per la neonata Area B, invece, non c’è ticket: le vetture più inquinanti non entrano. La restrizione è legata alla classe di inquinamento della vettura (si legge sul libretto dell’auto) e ha una selettività progressiva: nel 2030 per i motori diesel di qualsiasi classe ci sarà il divieto di accesso.

I divieti
Nell’Area B di Milano è vietata la circolazione, tra le 7,30 e le 19,30 di tutti i giorni feriali, delle auto a benzina Euro 0 e delle Diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 anche con FAP after-market con classe massa particolato inferiore a Euro 4. Anche per le Euro 3 con FAP di serie (riconoscibili per l’indicazione nel campo V.5 della carta circolazione di emissioni «> 0,025 g/km» o per l’assenza di questa casella) scatta il divieto. Divieto che vale anche per le vetture Diesel a doppia alimentazione gasolio-GPL oppure gasolio-metano e omologate in classe Euro 0, Euro 1 ed Euro 2.

I prossimi divieti
Non è finita: a breve scatta un ulteriore divieto. Dal 1° ottobre 2019 devono restare fuori dall’Area B di Milano, nei soliti orari e giorni, anche le vetture Diesel Euro 4 senza FAP, le Euro 3 e 4 con FAP (che sulla carta di circolazione, al quadro V.5, dichiarano emissioni «> 0,0045 g/km») e ovviamente tutte le Diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4 con FAP after-market installato dopo 31 dicembre 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4. Ma queste sono soltanto le restrizioni previste fino alla fine dell’anno: ce ne saranno altre, in crescendo, nel 2020, nel 2025, nel 2028 e nel 2030.

Posso salvare il mio Diesel?
Se questa è l’aria che tira, bisogna cambiare l’auto? Non è detto. Dipende dai casi. Per le vecchissime Euro 0, 1 e 2 non c’è più niente da fare. O le sostituisci con modelli più freschi e meno inquinanti o rimani fuori dell’Area B. Ma per le Euro 3 ed Euro 4 con filtri troppo permissivi c’è un’alternativa alla rottamazione. Una soluzione che, per giunta, fa risparmiare sui costi di esercizio: su queste auto è possibile montare un impianto a doppia alimentazione GPL/gasolio o metano/gasolio. E la circolazione è di nuovo possibile.

La soluzione gasolio/gas
Gli impianti gasolio/GPL e gasolio/metano consentono di ridurre le emissioni. A differenza dei «dual fuel» a benzina, che possono viaggiare solo a gas, le vetture commutate partendo dal gasolio funzionano o solo Diesel o in iniezione mista gasolio/gas. Gli impianti devono essere fatti installare dagli specialisti del gas, previo la verifica della compatibilità con il motore. Il montaggio richiede una giornata di lavoro, più il tempo necessario per il collaudo.

Vale la pena, ma…
Vale la pena di trasformare a gas la propria auto Diesel? Sì, ma solo se la vettura da trasformare ha non più di 120mila chilometri ed è in ottimo stato di carrozzeria. Attenzione alla RC Auto: una volta installato, l’impianto va segnalato all’assicurazione. Altra notizia da considerare: con il GPL non si può parcheggiare negli interrati oltre al piano -1.

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