Auto a guida autonoma, corsa Ue contro il tempo: “Investimenti carenti e regole stradali non adatte”

Nel 2020, saranno messi in circolazione i primi veicoli ad alta automazione. Il Parlamento europeo chiede più risorse per la ricerca e un aggiornamento delle leggi, in particolare quelle sulla responsabilità di guida e la protezione dei dati. “Cina e Stati Uniti non aspettano” europa.today.it

Nel 2020, in Europa potranno circolare le auto a guida autonoma ad alta automazione. Quelle con il pilota automatico, per intenderci. Ma l’Ue non è ancora pronta: mancano gl investimenti necessari ad adeguare le infrastrutture all’invasione di questi nuovi veicoli, a partire dalla segnalatica stradale. E mancano norme sulla responsabilità di guida e sulla protezione dei dati. E’ quanto denuncia il Parlamento europeo con una relazione in cui si chiede alla Commissione di fare ulteriori sforzi sul fronte del progresso tecnologico e dell’aggiornamento delle leggi sulla sicurezza stradale.

I vantaggi dell’automazione
Un incoraggiamento, più che una bocciatura, del proposte della Commissione in materia di mobilità automatizzata, pubblicate nello scorso mese di maggio. Secondo il Parlamento, “migliaia di persone perdono ogni anno la vita in incidenti sulle strade europee, il 95% dei quali sono dovuti all’errore umano. Le auto e i camion senza conducente possono ridurre drasticamente questi numeri e migliorare la sicurezza stradale”. Le tecnologie digitali possono anche “diminuire gli ingorghi stradali e l’inquinamento e migliorare l’accesso alla mobilità, per esempio permettendo agli anziani e alle persone con disabilità o mobilità ridotta di accedere al trasporto stradale”.

Inoltre, si prevede che il mercato dei veicoli a guida autonoma crescerà esponenzialmente, portando così alla creazione di nuovi posti di lavoro e al raggiungimento entro il 2025 di profitti pari a 620 miliardi di euro per il settore automotive e a 180 miliardi per quello elettronico. Le auto a guida autonoma sono equipaggiate con sensori, videocamere integrate, computer interni, GPS ad alta precisione, ricevitori satellitari e radar a corto raggio.

I veicoli a guida assistita (livelli 1 e 2 d’automazione) sono già in commercio in Europa. Le auto a guida autonoma (livelli 3 e 4) sono al momento in fase di collaudo e verifica e faranno il loro ingresso nel mercato tra il 2020 e il 2030, mentre i veicoli a guida interamente autonoma (livello 5) dovrebbero essere pronti per il 2030. Ci si aspetta che tutte le nuove autovetture siano dotate di connessione a partire dal 2022.

Il nodo delle regole
L’arrivo delle auto a guida autonoma creerà inevitabili conseguenze pratiche, a partire dal fatto che occorrerà sviluppare requisiti specifici sulla sicurezza stradale e armonizzare i codici stradali a livello europeo. Inoltre, poiché nei veicoli senza guidatore il sistema autonomo sostituisce parzialmente o totalmente gli umani, le leggi europee sulla responsabilità di guida dovrebbero essere aggiornate in modo da chiarire chi è tenuto a rispondere in caso di incidente: il conducente o il produttore dell’auto?

Il Parlamento europeo cita anche le norme europee in merito alla protezione dei dati, che già si applicano anche al settore del trasporto automatizzato: quella che manca sono “misure specifiche volte a garantire la sicurezza informatica e la protezione dei veicoli a guida autonoma dagli attacchi informatici”.

Le questioni etiche rappresentano un argomento altrettanto importante nel settore della mobilità automatizzata. I veicoli a guida autonoma devono infatti rispettare la dignità umana e la libertà di scelta. L’Ue sta attualmente elaborando delle linee guida per l’intelligenza artificiale, ma degli standard specifici sulla mobilità automatizzata saranno necessari.Tutti nodi che l’Eurocamera chiede che siano affrontati e risolti in breve tempo. Al pari del rafforzamento degli investimenti in ricerca e sviluppo. “L’Europa deve essere innovativa, ma più rapida”, ha dichiarato il parlamentare del Ppe Wim Van de Camp, il relatore del testo. “La Cina e gli Stati Uniti non aspettano” ha sottolineato.

Non solo auto
L’automazione non riguarda solo le auto. Ci sono anche le navi e i treni. Per questo, il Parlamento chiede norme dettagliate e la definizione dei livelli di automazione per la navigazione sia interna che marittima, al fine di incoraggiare l’utilizzo delle imbarcazioni autonome. L’Eurocamera vorrebbe anche nuove regole che rendano possibili sistemi ferroviari autonomi e di trasporto leggero senza pilota su rotaia.

Strasburgo chiede infine una maggiore attenzione sugli effetti nel lungo periodo dei trasporti autonomi con riferimento all’adattamento dei consumatori, all’accettazione e alla mobilità sociale, sempre tenendo in considerazione gli obiettivi di riduzione degli incidenti.