Corteo degli Ncc: «Tutti a Linate»

ilgiorno.it LA GIORNATA più lunga degli Ncc inizia alle 10 di ieri. A Roma è appena cominciato il vertice decisivo tra le associazioni di categoria e il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi. In piazza Scala ci sono poco meno di cento autisti in presidio autorizzato dietro lo striscione: «No al 29 comma 1 quater: non siamo abusivi, paghiamo le tasse».

Già, l’oggetto del contendere è proprio quell’articolo mai entrato in vigore per una lunga serie di proroghe che lo stanno tenendo in stand-by da 10 anni: obbliga il conducente al rientro in autorimessa al termine di ogni servizio, una norma «che di fatto decreterebbe la fine delle nostre aziende», ripetono i noleggiatori. La situazione è tranquilla, solo due momenti di tensione: il primo quando i manifestanti incrociano un collega che sta lavorando regolarmente e lo accolgono a male parole; il secondo quando altri Ncc affiancano un’auto bianca di passaggio e ne prendono a manate il cofano all’urlo di «Tassista evasore fiscale».

NEL FRATTEMPO, le chat interne danno aggiornamenti in tempo reale sull’evolversi della situazione nella Capitale: «Butta male, prepariamoci a bloccare». L’emendamento sul tavolo prevede una serie di modifiche: sì all’obbligo di rientro dopo ogni viaggio, salvo che le prenotazioni in serie siano state segnate in anticipo sul foglio di servizio, e possibilità per l’azienda di Ncc di avere più rimesse sia nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione sia in altri Comuni della Provincia o della corrispondente area metropolitana. Ai noleggiatori non basta, e col passare delle ore i punti tornano in discussione: «La trattativa prosegue », precisa Francesco Artusa della Fai.

A Milano il tam tam sugli smartphone è incessante: «Andiamo tutti a Linate». Le berline si radunano in via Marina, la strada che congiunge via Palestro a via Senato: poco dopo le 20, le auto si muovono in direzione aeroporto, con polizia e ghisa a controllare la situazione. Il serpentone si ricompone lungo viale Forlanini, a velocità ridottissima. Poi la manifestazione prosegue nel piazzale dello scalo, con decine di macchine che prendono a girare tra le aree partenze e arrivi senza però bloccare la circolazione: «Siamo in centi – riferisce un conducente alle 21.15 –. Ci siamo organizzati spontaneamente e restiamo qua in attesa di novità da Roma». La notte si preannuncia altrettanto lunga. E la tensione continua a salire. Oggi pomeriggio presidio al Palazzo delle Stelline: atteso il vicepremier Matteo Salvini.
Nicola Palma