Milano Gli Ncc scendono in piazza: presidio di 200 autisti

ilgiorno.it Milano, 18 dicembre 2018 – Tutti con gli occhi sugli smartphone. In attesa di notizie, si spera buone, da Roma. Altrimenti scatterà immediatamente la protesta. Stamattina (martedì 18 dicembre) alle 10 circa 200 conducenti Ncc si ritroveranno in piazza della Scala per un presidio autorizzato: ci saranno un paio di berline di rappresentanza, gli altri arriveranno a piedi dopo aver posteggiato lontano dal luogo di ritrovo. L’orario d’inizio non è casuale: in quel momento comincerà a Roma il secondo vertice, decisivo, tra i rappresentanti di categoria e il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi. 

L’argomento è sempre lo stesso: l’articolo 29 comma 1-quater del decreto legge 207 del 2008, che ha aggiornato la legge 21 del 1992 sul trasporto pubblico non di linea. Un articolo che in realtà non è mai entrato in vigore, tenuto in stand by anno dopo anno col Milleproroghe. Un articolo che prevede per gli Ncc l’obbligo di rientro in autorimessa al termine di ogni servizio effettuato e che se applicato, fanno sapere i noleggiatori, porterebbe di fatto alla chiusura di molte aziende: «A rischio tremila imprese». Stavolta pare che il Governo sia intenzionato a non far slittare ulteriormente l’applicazione della norma, anche se al momento, a meno di due settimane dalla deadline del 31 dicembre, non è ancora arrivata una presa di posizione ufficiale.

Di conseguenza, diventa fondamentale il faccia a faccia di stamattina, durante il quale si chiarirà una volta per tutte quale sia l’intenzione dell’esecutivo e della maggioranza giallo-verde che lo sostiene in Parlamento. Cosa succederebbe se passasse la linea dell’articolo 29 comma 1-quater? «Mettiamo che cento persone arrivino all’aeroporto di Linate e debbano raggiungere un albergo in centro a Milano – spiega Francesco Artusa, presidente onorario della Fai trasporto persone –. Con la nuova norma, i veicoli non potrebbero più fare la spola tra lo scalo e l’albergo, ma dovrebbero sempre ripassare dal garage alla ne di ogni viaggio». In questo modo, prosegue Artusa, si genererebbe un insostenibile aggravio di costi per benzina e usura delle macchine, senza dimenticare gli effetti sull’inquinamento. «Ormai siamo alle battute finali – taglia corto il numero uno della Fai –. A Roma devono decidere se tutelare gli Ncc o se confermare il favore che nel 2008 fu fatto ai tassisti».

Inutile dire che, in caso di fumata nera nella Capitale, i conducenti daranno subito il via alle manifestazioni di protesta: «I colleghi sono esasperati e infuriati». L’idea è quella di muoversi in massa, al volante delle rispettive berline, verso l’aeroporto di Linate, in coordinamento con gli Ncc romani e delle altre città italiane (un altro presidio è in programma a Torino). Dopo le auto bianche, adesso potrebbero essere quelle nere a bloccare il traco in città.


7 commenti

  1. Se il problema fosse “solo” quello di passare dalla rimessa tra un servizio e quello successivo, quando questi sono stati precedentemente regolarmente prenotati dai propri clienti, nessuno li andrebbe a disturbare; i noleggiatori che operano regolarmente lo sanno benissimo. Ma è chiaro che purtroppo non si tratta tanto di questo. E sanno benissimo anche questo!!!

  2. sciopero per poter continuare a fare un Po come gli pare….noleggio e taxi insieme….senza controlli,orari,tariffe ecc.Il grande Totò avrebbe detto”ma mi faccia il piacere !”

  3. Ma mi chiedo quando hanno deciso di fare i noleggi avevano idea di tutto ciò hanno pagato ppche centonaoa fi lire e hanno lavorato fiori dalle regole per anni ora …io se carico e vado a brescia sono costretto a tornare a casa con tutto i relativi costi

  4. potevano forse andare in auto e mostrare lo scudetto con il comune di sminkio rosciate e di valtella sul nure???
    artusa, parti col foglio di servizio compilato e va tutto bene… se io porto qualcuno a como, torno al posteggio più vicino di milano… mica carico alla stazione di como

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