Torino Con i passaggi in rosa Zego torna in pista Bezzon: «Li fermeremo»

La società polemizza su Twitter con l’assessora Pisano 

torino.corriere.it Dopo sei mesi di stop forzato, il car pooling senza tariffe di Zego prova a tornare in pista. L’alternativa «legale» a Uber Pop si prepara a lanciare anche un nuovo servizio: i passaggi in «rosa», dedicati a donne e ragazze che si sentono più sicure se al volante c’è una guidatrice. Ma i vigili urbani di Torino non si fanno intenerire e alzano subito la paletta rossa. «Da qui non si passa — dice Emiliano Bezzon comandante dei “civich” torinesi —. Fermeremo tutte le app che svolgono servizi professionali di trasporto. E Zego è una fra queste». In altre parole, sì al car pooling urbano, la condivisione di auto tra gruppi di persone. No, ai taxi abusivi

Prosegue quindi il braccio di ferro «interpretativo » della norma vigente tra la startup Zego — 60 mila utenti e 25 mila passaggi al mese tra Milano e Torino—e Palazzo Civico. Il servizio di carpooling, molto popolare sotto la Mole, in cui è il passeggero che decide quanto pagare al conducente, sotto forma di rimborso volontario, è stato interrotto a marzo; quando i vigili hanno sequestrato l’auto di 8 driver comminando loro sanzioni salatissime 400 euro per «l’esercizio abusivo di tassista ».

A fine luglio il giudice di pace di Torino ha accolto i ricorsi presentati da due utenti della comunità di Zego, annullando le multe e ogni atto amministrativo. Un parere positivo letto come un via libera da parte dei fondatori della startup milanese Davide Ghezzi e e Sabrina Vinella, che ora si rimettono in marcia. «In assenza di normative specifiche che inquadrino il mondo del car pooling urbano — dice il ceo Davide Ghezzi — torniamo a operare convinti di proporre un’alternativa sostenibile al trasporto pubblico locale-. Non ci vogliamo sostituire ai taxi, proponiamo la condivisione di passaggi in auto tra privati». La data prevista per ripartire era il 15 settembre. Ora slitta a metà ottobre, perché sei mesi di fermo hanno pesato non poco sulla struttura della community. E c’è il timore di dover fare di nuovo retromarcia. Tanto più che Zego riparte con il nuovo servizio dei passaggi «in rosa», applicazione pensata per ragazze che si sentono più sicure ad accettare passaggi da sconosciuti se il conducente è donna.

Nonostante il parere del giudice di pace di Torino, il comandante di vigili Bezzon chiama l’altolà. «Zego non ha vinto alcuna causa. Sono stati accolti due ricorsi. Tutto qui. Il codice della strada non è cambiato. La normativa è sempre la stessa. E il mio ruolo è quello di far rispettare le regole. Li fermeremo». Prima ancora di rimettersi in moto, la polemica corre sul filo di Twitter e lambisce Palazzo Civico. Zego ha chiamato direttamente in causa l’assessora all’innovazione all’Innovazione Paola Pisano, alla guida di diversi progetti sperimentali sulla mobilità sostenibile a Torino: «Cara assessora — scrive Zego — dopo sei mesi sarebbe più corretto dire cosa ha fatto il comune sul tema (quello del car pooling urbano ndr). Lo diciamo noi: niente. Solo appuntamenti annullati all’ultimo momento. È questo il dialogo che auspicate»? Zego ha proposto al Comune di Torino un tavolo da cui ripartire.

«Il Movimento 5 Stelle aveva una proposta di legge interessante sulla disciplina del car pooling urbano — ricorda Sabrina Vinella — eravamo rimasti che avremmo potuto avviare una sperimentazione su Torino. Poi non abbiamo saputo più nulla. Ci auguriamo di poter riavviare una collaborazione con un’ amministrazione che si dichiara sensibile nei confronti delle tecnologie, dell’impresa e della mobilità sostenibile ». Le torinesi e i torinesi scopriranno a ottobre se c’è di nuovo spazio per Zego in città.


Un commento

  1. Andiamo bene, mo pure le guidatrici abusive, presto o tardi vedremo pure le signore reclutate dal club del Burraco.

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