Debutta a Tokyo il primo taxi (a pagamento) senza conducente

L’obiettivo del test è quello di sperimentare la sua effettiva funzionalità, prima di utilizzarlo attivamente durante le Olimpiadi estive del 2020, per traghettare atleti e turisti tra i palazzetti e il centro della città tg24.sky.it

A Tokyo è in corso un test del primo taxi senza conducente. Il minivan, dotato di innovativi sensori, sta dando passaggi a pagamento nelle strade affollate della città. L’obiettivo è quello di sperimentare la sua effettiva funzionalità, prima di utilizzarlo attivamente durante le Olimpiadi estive del 2020, per traghettare atleti e turisti tra i palazzetti e il centro della città.

Minivan Toyota
Secondo il parere di ZMP, uno sviluppatore di tecnologia di guida autonoma e della compagnia di taxi Hinomaru Kotsu, è la prima volta che viene realizzato un test che coinvolga questo tipo di servizio. Il minivan effettua quattro viaggi di andata e ritorno al giorno, percorrendo un tratto di strada della lunghezza di 5,3 km tra i distretti di Otemachi e Roppongi, a Tokyo. L’esperimento, che terminerà all’inizio di settembre, prevede l’esecuzione di 96 viaggi programmati e una lunga lista di attesa. Sono ben 1.500 i cittadini che si sono canditati per usufruire di questo servizio. A bordo del taxi, oltre ai passeggeri, sono presenti un autista e un assistente, incaricati di riprendere il controllo del veicolo in caso di eventuali imprevisti. La corsa, del prezzo di 1.550 yen (circa 13 dollari), può essere comodamente pagata tramite un’apposita app per smartphone. I passeggeri salgono sul mezzo e saldano la tariffa in completa autonomia.

Previsioni future e scorsi test
Il presidente di Hinomaru Kotsu, Kazutaka Tomita, sostiene che questo esperimento rappresenti un ‘passo prezioso’ verso il giorno in cui la guida autonoma diventerà completamente commerciale. La Toyota ha inoltre dichiarato di voler investire 500 milioni di dollari in un’impresa che si pone come obiettivo quello di sviluppare dei nuovi veicoli entro il 2021.

Nissan e la tecnologia DeNa hanno invece testato il loro Easy Ride, un veicolo con guida autonoma, lungo un percorso di 4,5 km nella città portuale di Yokohama, all’inizio del 2018. DeNa e ZMP, nel mese di marzo 2016, avevano già testato un taxi senza conducente, senza però fare pagare la corsa ai passeggeri. L’esperimento ha permesso il trasporto gratuito di dozzine di residenti dalle loro case ai negozi locali nella città di Fujisawa, vicino a Tokyo.

E’ più complicata, invece, la questione che riguarda Uber. Il gigante dei trasporti ha infatti subito un rallentamento del proprio programma di sviluppo di automobili a guida autonoma nel marzo 2018, quando uno dei suoi furgoni investì un pedone durante un test in Arizona.


7 commenti

  1. E noi che acquistiamo auto da una casa automobilistica che ci sta scavando la fossa.

  2. Hai ragione Angelo, e la cosa incredibile è che con tutti i cambiamenti in atto e futuri, si va avanti con le bende sugli occhi come se la nostra fosse l’unica categoria di lavoratori che mai verrà messa in discussione…(magari)!
    Mah…

  3. Noi stracontrollati e tartassati
    Mentre gli scarafaggi caricano indisturbati
    A noi arriva la letterina x il tassametro:
    Presentarsi con INPS, INAIL e camera commercio pagati
    A voi i commenti

  4. Fox, basta compilare un modulo di autocertificazione. Diciamo che questa “novità” è dovuta ai soliti (pochissimi) “furbetti” che pensano di fare quello che vogliono alla faccia delle regole.

I commenti sono chiusi.