Milano, a rischio il bike sharing senza stalli

Conti in rosso per i privati, Mobike si ritira dalla gara per l’hinterland

ilgiorno.it Mobike si è già ritirata, Ofo sta valutando il da farsi. L’estensione nei Comuni dell’area metropolitana del servizio di bike sharing senza stazioni, già in funzione a Milano, rischia di non partire. I due operatori privati delle bici a noleggio «free floating», Mobike e Ofo, quelle che hanno messo in strada ottomila biciclette a flusso libero nel capoluogo lombardo, infatti, frenano sull’espansione delle loro flotte nell’hinterland. 

Mobike, dopo essersi presentata al bando lanciato dal Comune per l’estensione del bike sharing senza stalli in 35 centri dell’hinterland, ha già fatto un passo indietro e si è ritirata dalla corsa. Ofo, invece, deve ancora decidere se andare avanti o meno. Un punto della situazione, quello descritto sopra, confermato dall’assessore milanese alla Mobilità, Marco Granelli. Non un bel segnale per il nuovo servizio di bici a noleggio. E brutte notizie arrivano anche dall’estero. Un paio di giorni fa il quotidiano britannico The Guardian ha raccontato le difficoltà di Mobike, paventando l’addio del bike sharing «free floating» dalle strade del Regno Unito: troppe le bici vandalizzate o rubate. Un articolo che ha creato un certo sconcerto anche nel Comune di Milano. C’è futuro per le bici a noleggio senza stazioni? Anche nel capoluogo lombardo, infatti, i vandalismi e i furti delle due ruote di Mobike e Ofo non sono mancati e non mancano. Mobike, per ora, conferma la presenza della flotta a Milano, ma i conti economici della presenza della flotta a Milano ancora non tornano. A Bologna, città molto più piccola di Milano, il servizio Mobike va meglio che nella metropoli lombarda in termini di utenti: un dato significativo, che racconta molto sulle difficoltà della società privata all’interno dei confini meneghini.

A settembre i vertici di Mobike faranno un punto della situazione con Granelli e i tecnici dell’assessorato milanese alla Mobilità. La proposta che potrebbe emergere da parte della società privata è quella di tenere il servizio delle bici senza stallo solo nel centro storico oppure confermare il servizio in tutta la città ma con un aiuto economico da parte dell’amministrazione comunale o uno sponsor privato a sostegno. Palazzo Marino, però, non pare intenzionato a venire incontro alle società del bike sharing free floating dal punto di vista economico. Ofo, intanto, conferma la presenza delle bici nel capoluogo lombardo. Ma entro la fine dell’anno deciderà se il servizio ha un futuro a Milano. La partecipazione o meno al bando per la Città metropolitana sarà un altro segnale importante per capire il futuro delle flotte sul medio periodo.

Servizio milanese a rischio? L’assessore Granelli commenta che «funziona tutto bene con Mobike, li abbiamo incontrati a fine luglio». A settembre, però, come anticipato sopra, Mobike potrebbe proporre una parziale modifica del servizio e a quel punto i nodi potrebbero venire al pettine. Solo cattive notizie per gli utenti milanesi delle bici a noleggio? No. Il bike sharing avrà comunque un futuro nel capoluogo lombardo, a prescindere dal destino di Mobike e Ofo. Le bici a noleggio del Comune da prendere e rimettere negli appositi stalli, cioè il servizio BikeMi, andrà avanti e l’amministrazione municipale ha l’intenzione di aggiungere altri stalli in periferia.
di MASSIMILIANO MINGOIA


Un commento

  1. Allora per chi non conosce molto la tecnologia, le ditte di Bike sharing in apparenza si fanno passare per i salvatori dell’ambiente e dei nostri polmoni, ma in realtà a loro non frega nulla delle bici, infatti con questo servizio NON ci guadagnano manco un lupino, il guadagno di queste ditte deriva solamente dalla vendita a terzi dei dati (e abitudini) dei propri iscritti, sulla falsariga di Facebook, alla faccia della tanto decantata privacy.

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