Spagna, a Barcellona 2° sciopero taxi contro Uber e Cabify

cronachedi.it 26 lug. Secondo giorno consecutivo di sciopero dei taxi contro Uber e Cabify a Barcellona. Qui centinaia di tassisti si sono raccolti all’aeroporto El Prat e hanno guidato lentamente verso il porto. Causando ingorghi stradali di diversi chilometri e provando così a bloccare l’accesso alla città. I tassisti avevano indetto uno sciopero di 48 ore dopo che il governo spagnolo ha presentato ricorso contro la decisione delle autorità di Barcellona di limitare il numero di licenze per veicoli con conducente (Vtc) per servizi come Uber. La decisione, che era stata sospesa in attesa di decisione sul ricorso, prevedeva che a Barcellona fosse possibile concedere una licenza Vtc ogni 30 licenze di taxi.

l’iniziativa
Mercoledì, nel primo giorno di sciopero, alcuni tassisti hanno lanciato sassi contro i veicoli di conducenti privati tipo Uber. Almeno due conducenti sono stati portati in ospedale, secondo l’associazione Unauto VTC. Le aggressioni hanno portato Uber e Cabify a sospendere il loro servizio a Barcellona fino al termine delo sciopero di taxi. L’influente associazione Elite Taxi ha fatto sapere che “respinge con energia e condanna senza riserve ogni tipo di violenza o aggressione”, che continuerà a combattere “fino alla fine”. Non vogliono assolutamente che in iniziative come queste, si usino tali comportamenti.


3 commenti

  1. Direi che visto che in Italia non ce la passiamo meglio, da settembre dovremmo iniziare anche noi a pretendere un ripristino della legalità! La legge c’è già, è ben articolata ed aggiornata, non resta che farla rispettare con qualche decreto attuativi convincente. Non rilassiamoci troppo, chiariamo solo il rispetto delle regole ma come la storia ci insegna, se si chiede ad alta voce si viene sentiti meglio.

  2. Barcellona è diventata invivibile, ogni giorno uno sciopero o una manifestazione

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