Milano, un tassista: “Combatto gli irregolari, sono sleali e pericolosi”

ilgiorno.it Mario (nome di fantasia) guida il suo taxi a Milano,di notte, da ben 27 anni. Dal 2015 è in prima linea con Taxi Service.Centoventi tassisti che fuori turno, dotati di pettorina identificativa, nei punti nevralgici di Milano come la Centrale aiutano i passeggeri a trovare le auto bianche. Per mettere in guardia dai servizi irregolari, a tempo perso, fa l’attacchino. Incolla alle colonnine manifesti dove si legge in stampatello: «Attenzione. Non accettare servizi di trasporto da persone non certificate. Sono totalmente abusivi e dal costo maggiore rispetto a un taxi ufficiale. Per la tua sicurezza utilizza solo taxi bianchi regolari riconoscibili dalle relative insegne e dal tassametro. Tutti gli altri servizi sono illegali». Anche in inglese. 

Cosa pensa dopo l’incontro, di giovedì in Prefettura, fra funzionari e delegati sindacali dei tassisti per il protocollo anti-abusivi?

«Condivido la proposta di una commissione permanente che coordini e monitori costantemente il contrasto al fenomeno dei conducenti irregolari. Ci sono però tante altre cose da fare».

Ad esempio?

«Aumentare il numero di agenti della Polizia locale in strada, per maggiori controlli di notte e nei fine settimana. Vorrei che i magistrati fossero severi quando gli abusivi sono intercettati e viene loro sequestrato il mezzo. Non si facciano impietosire dalle lacrime di chi, con la scusa tutta italiana del “tengo famiglia”, agisce nel disprezzo delle regole. Conosco un abusivo che ha 20 denunce accumulate e 3 o 4 macchine finite sotto sequestro ma torna sempre in pista».

Il fenomeno degli abusivi è cresciuto o diminuito negli ultimi anni?

«Aumentato con la diffusione capillare degli smartphone. UberPop è stato sconfitto ma sono arrivati i francesi di Heetch che utilizzano sempre autisti senza licenza e ci fanno concorrenza sleale».

Il rispetto delle regole vale anche per gli autisti Ncc?

«Certo. Non ho nulla contro il noleggio con conducente, come Uber, se opera nella regolarità. Ma i noleggiatori devono tornare in rimessa, non caricare i clienti dove vogliono. Un altro fatto antipatico è che coi turisti che arrivano dall’estero, i quali ignorano che il taxi regolare abbia la livrea bianca con la scritta sul tetto, si qualifichino come tassisti. È successo, per dire, all’aeroporto di Linate, dove applicano una tariffa doppia della nostra per accompagnare gli utenti in centro a Milano».

E cosa risponde a chi dice che i taxi non riescono a soddisfare la domanda della metropoli, in particolare durante eventi come il Fuorisalone?

«Il problema è il traffico congestionato che fa durare le corse più del dovuto. Sarebbe saggio aumentare le corsie preferenziali e perseguire chi le usa non avendone diritto».

di Annamaria Lazzari www.ilgiorno.it