Uber scoprirà se stai prenotando una corsa da ubriaco (grazie alla intelligenza artificiale)

Il servizio di noleggio auto con conducente ha depositato un brevetto per un sistema che grazie all’intelligenza artificiale possa ipotizzare lo stato di ebbrezza del cliente, monitorando l’utilizzo dell’applicazione corriere.it

L’obiettivo è quello di individuare i clienti ubriachi, senza nessun test del palloncino, ma grazie all’intelligenza artificiale. È Cnn a rivelare l’ultimo brevetto depositato da Uber: è possibile che in futuro venga applicata anche una stretta sui passeggeri che hanno bevuto troppo, ma per ora la società di servizio auto con conducente punta a realizzare un sistema per capire se chi vuole prenotare una corsa è alticcio. Questo sfruttando l’AI, capace di riconoscere il modo di utilizzare l’applicazione da parte delle persone e di identificarne quindi le anomalie.

Un numero elevato di errori ortografici, spostamenti alterati sulla mappa, scarsa precisione nella selezione dei link e dei comandi e difficoltà nel completamento della prenotazioni, diventano così segnali di una potenziale ebbrezza della persona che vuole utilizzare Uber. Verrà poi tenuta in considerazione anche l’ora a cui viene richiesta una corsa.

A cosa serve
Lo sviluppo e l’utilizzo futuro di questa tecnologia non è però ancora stato definito, ma le ipotesi in campo sono molte. Si potrebbe, ad esempio, scegliere un guidatore con più esperienza per trasportare un cliente ubriaco oppure premiare i driver che fanno questo servizio. La possibilità più estrema sarebbe poi quella di impedire alla persona di prenotare una corsa se ubriaca. Una misura che non serve solo a salvaguardare chi guida.  Tra le preoccupazioni principali di Uber c’è quella di garantire l’incolumità di tutti gli individui a bordo dei veicoli. Come riporta sempre Cnn, negli ultimi quattro anni negli Usa ci sono stati più di 100 casi che hanno visto guidatori commettere violenze o abusi nei confronti dei passeggeri: come riportano le denunce alla polizia o le sentenze dei processi una buona parte di questi era ubriaco o in uno stato alterato in quel momento.


4 commenti

  1. La notiziona del giorno fa comunque riflettere. Sull’onda del “politically correct” tanto cara ai radical chic de noantri e divulgando l’ennesima fregnaccia “tecnologica,” sembra vogliano veicolare nell’immaginario collettivo il concetto di azienda “chiara e trasparente come la Levissima” che “investe” per offrire un servizio al di sopra di ogni sospetto.
    Trattasi dell’ennesimo caso di delirio e totale rovesciamento della realtà.
    Poichè come sappiamo quello degli innominabili è un servizio “sporco” nero come il catrame, nella realtà i loro utenti sono perlopiù appunto gentiluomini del tipo ubriachi e/o disturbati mentali.
    La loro supposta tecnologia “customer care” a questo punto rischia di tornargli in testa come un boomerang.
    Dovranno farsi qualche domanda e darsi qualche risposta tipo:
    – se la nostra clientela (ad es. il sabato notte) è composta per il 99% da ubriachi che famo?
    Li accettiamo o li rifiutiamo?
    e se li rifiutiamo cosa resta del nostro “business?
    Alegher!

  2. Se dovessero farlo si autofustigherebbero: sono o no un accozzaglia di alcolizzati? Sbaglio o lo stesso TK è sempre stato considerato un wodkomane di prima qualità: INNOMINABILI…… ATTENTI VOI PER PRIMI AGLI ALCOOLTEST……ALTRO CHE STARTUPPER……BONARDADRINKER!!!!!!

  3. Ma contro questi non si fa nulla ??
    I nostri sindacati cosa cazzo aspettano ad incontrare il governo e fare qualcosa di utile

  4. Roby…porta pazienza, se il governo ferma i transatlantici abusivi, sper riesca a fermare anche le Jaguar…mi pare giusto sperare. Quanto si nostri rappresentanti…ORA IL MISTERO SI INFITTISCE

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