‘Vera’ guida autonoma fuori da autostrade è ancora lontana

ansa.it L’incidente mortale che ha coinvolto un’auto a guida autonoma di Uber in Arizona, e che rimanda a quello accaduto nel 2017 in quel caso con una vittima al volante di una Tesla, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei veicoli ‘senza guidatore’ o, meglio, con sistemi elettronici che sostituiscono parzialmente o quasi completamente l’uomo nel controllo dei veicoli. Oggi a livello tecnico la materia è regolamentata dalla SAE (Society of Automotive Engineering) che ha identificato nel documento J3016 sei livelli di autonomia.

A questi corrispondono test e norme che vengono seguiti da progettisti e costruttori e a cui si rifanno – ove esistenti – anche i regolamenti locali che permettono i test e la circolazione su strada di questi mezzi. Si parte dal livello Zero (senza alcuna assistenza) per passare alle auto classificate SAE 1 che comportano il completo controllo da parte del guidatore pur essendo presenti sistemi elettronici di assistenza (tipici ABS e SP). Quelle SAE 2 “dispongono di uno o più sistemi di assistenza” – come il cruise control adattativo, la frenata automatica o il mantenimento della corsia – che richiedono comunque la presenza attiva del guidatore al volante.

Il livello SAE 3 riguarda invece auto con maggiori capacità di guida autonoma, come quella di spostarsi nella corsia di sorpasso quando viaggiando col cruise control inserito si raggiunge un veicolo che viaggia più lentamente, sempre con l’uomo che sovraintende seduto al volante. Nel livello SAE 4 – oggi permesso solo per test su strada e non a disposizione degli utenti – rientrano invece quei veicoli che sono in grado di fare tutto da soli, compreso il sostituirsi al guidatore nelle situazioni difficili o di emergenza. Auto di questo tipo, che potrebbero arrivare sul mercato dopo il 2020-2021, comportano comunque la presenza al posto di guida dell’uomo, che può però abbandonare il volante e impegnarsi in altre occupazioni. Infine il livello SAE 5, quello che dovrebbe far sparire sterzo e pedali, portando su strada auto private e taxi che si muovono da sole anche senza occupanti a bordo.

Oggi i sistemi compresi nelle categorie SAE 2 e SAE 3 ‘base’ si stanno diffondendo rapidamente (per una ricerca IHS Markit commissionata da Bosch la crescita è del 20% all’anno) e sono già al debutto alcuni modelli – come l’ultima Audi A8 – con una evoluzione del livello SAE 3 che avvicina il comportamento a quello di un’auto realmente autonoma. Ma, come ha dichiarato Rupert Stadler CEO del Gruppo Audi, entro il 2025 si potranno vedere su strada veicoli di livello 5.

“Quella che è in corso è una vera gara – ha detto – non solo per sviluppare la tecnologia, ma per esplorare e riflettere sulle implicazioni legali e morali che la accompagnano”. Gli sviluppi saranno diversi a seconda che i veicoli si muovano nel lento traffico delle autostrade urbane giapponesi o cinesi, nel flusso costane delle highway americane o nella andatura ‘nervosa’ della viabilità europea. Una cosa è certa: secondo gli esperti in Germania, come in Francia o in Italia, quando arriveranno le auto SAE 4 il guidatore dovrà riprendere il volante non appena superati i caselli o imboccati gli svincoli, perché fuori dalle autostrade la guida completamente autonoma legale è ancora lontana, se non lontanissima.

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